Cosa ha abboccato all’amo di questa canna da pesca che si dibatte come un demonio sotto il pelo dell’acqua?
L’esperienza della pesca è qualcosa che non è adatta a tutti. C’è infatti bisogno di una più che abbondante dose di pazienza per portare a casa qualunque risultato. Rispetto quindi ad altre attività che si fanno a contatto con la natura, c’è bisogno di tempo. Ma occorre anche conoscere molto bene le abitudini delle creature, marine, lacustri o di fiume, con cui si ingaggia questa lotta ancestrale.
Tra le tendenze più recenti c’è poi la pesca di quegli esemplari che appartengono a specie che possono essere catturate e poi liberate. Non tutti i pesci una volta che abboccano all’amo possono essere liberati ma molte si. Tra queste una creatura che si trova nel Borneo e che rimane nascosta molto spesso anche a più esperti.
Una questione di pazienza ma la canna da pesca non tradisce
Alcuni canali YouTube sono dedicati proprio a raccontare le imprese di chi decide di prendere in mano una canna da pesca. Tra i video più interessanti pubblicati di recente ce n’è uno che arriva dal canale Ali Fishing Lamandau. I video sono tutti registrati nella zona di Sumatra, nel Borneo e nelle aree circostanti. Qui si trovano alcuni dei pesci più spaventosi e in alcuni casi anche più pericolosi del pianeta.
E uno di questi pesci è diventato protagonista di un video. Il suo nome scientifico è channa micropeltes ma tutti lo conoscono come pesce testa di serpente. Una creatura con non solo la testa di serpente ma anche una boccuccia pericolosissima per pesci e dita umane. Il tutto condito da una livrea che effettivamente ricorda i disegni dei serpenti. Il protagonista del canale mostra di averne catturato un esemplare piuttosto imponente, anche se probabilmente nel fiume in cui pesca ne sono nascosti anche esemplari più grandi. Quello che ha affascinato tanti non è solo la preda ma anche il modo in cui il pescatore ha convinto questo animale ad abboccare.
Una pesca non silenziosa
Di solito, con la canna da pesca in mano, quello che si insegna è che una volta lanciato l’amo bisogna rimanere perfettamente immobili o muovere la canna leggermente, per far sì che ciò che si è attaccato come esca venga notato dalla preda a cui si sta puntando. Invece, ed è questo che un po’ stupisce, Il pescatore del video muove invece la canna in modo tale che il piccolo pesce usato per attirare il grande predatore del fiume si agiti e faccia anche qualche spruzzo sulla superficie. Il motivo è dovuto proprio al tipo di pesca che sta facendo.
Perché il channa micropeltes è un pesce che in realtà deve respirare aria salendo in superficie. Questo significa che si nutre a pelo d’acqua. Tenere in movimento l’esca a pochi centimetri dalla superficie, e con qualche spruzzo in modo da produrre rumore, stuzzica la curiosità del pesce testa di serpente. E il risultato è che lo si riesce a tirare a bordo. Appartiene alla grande famiglia delle carpe, motivo per cui poi l’esemplare è stato liberato in totale sicurezza ed è tornato nel suo fiume.