Il Lago di Como è un luogo di vacanza per moltissimi ma c’è qualcosa che non va nell’acqua e tutti se ne stanno rendendo conto.
In questa primavera che sta rapidamente rotolando verso un’estate che è già estremamente calda, c’è un fenomeno particolare che sta colpendo il Lago di Como. Un fenomeno che preoccupa non solo i cittadini che sul lago vivono ma anche la Protezione Civile della Regione Lombardia. Con i cambiamenti climatici che stanno colpendo il nostro Paese potrebbe diventare una situazione ricorrente? E, nel caso, come ci si dovrebbe comportare?
Il Lago di Como non sta bene
L’allarme riguarda le condizioni meteo che si sono verificate qualche settimana fa ma è una situazione che sembra tornare periodicamente e che, con i cambiamenti nei pattern delle precipitazioni, rischia di diventare addirittura cronica per il comune nota meta turistica. Il problema è sorto con le pesanti piogge che sono cadute a metà del mese di maggio e che hanno fatto salire il livello dell’acqua a 74 cm sopra il livello del cosiddetto zero idrometrico.
Questa situazione in cui l’acqua è salita si è verificata perché la portata in metri cubi in uscita è stata inferiore alla portata in entrata. E questo, come dicevamo, si è innescato a causa delle piogge. Il nord Italia è sempre più spesso però interessato proprio da questo genere di precipitazioni brevi ma estremamente intense, che quindi creano criticità lungo i percorsi dei fiumi che sboccano nei laghi.
Il lago dovrebbe essere protetto da alcune paratie che però non sono ancora pronte. Vale la pena ricordare poi come l’anno scorso, e guarda caso sempre intorno alla fine di maggio, si è verificata una situazione equivalente e in quel caso, per evitare l’esondazione del Lago sono state aperte alcune dighe. Un vero e proprio paradosso.
L’acqua che dovremmo raccogliere e invece buttiamo via
Il problema della convivenza con bacini idrici importanti come il Lago di Como è un problema che dovrebbe essere affrontato alla radice. Ma, fare ciò che per esempio è stato fatto nel 2023 e aprire le dighe per far defluire più rapidamente l’acqua non è la soluzione a lungo termine che si dovrebbe ricercare.
Perché se è vero che sono già due anni consecutivi che la zona di Como è interessata da queste potenti precipitazioni è anche vero che siamo, a livello nazionale invece, alle prese con cambiamenti importanti e che stanno lentamente trasformando il nostro Paese in un luogo molto più siccitoso.
Buttare via acqua non è una soluzione a lungo termine che può funzionare. Ciò che andrebbe fatto, quindi, dovrebbe essere un lavoro diverso per raccogliere e immagazzinare quell’acqua che improvvisamente piove dal cielo per utilizzarla poi in quei lunghi periodi in cui invece in cielo non passa neanche una nuvola.