L’affascinante canto delle balene oggi non è più un mistero

L’affascinante canto delle balene studiato da moltissimi appassionati, secondo una recente ricerca, oggi non è più un mistero.

Balena
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Il mondo sottomarino è molto affascinante. Le creature che lo popolano sono un richiamo irresistibile per chi ama ammirarle e studiarle. Tra le tante specie, una in particolare attira i ricercatori da tantissimi anni. Si tratta delle balene.

Mammiferi dalle dimensioni molto generose e dal particolare canto. Le loro melodie sono molto complesse e, nel corso degli anni, sono state oggetto di studio da parte di molti scienziati. I Cetacei prediligono la comunicazione acustica rispetto ad altre forme comunicative.

L’acqua è più densa dell’aria, di conseguenza trasmette bene il suono e poco la luce. La vista, nelle profondità dei mari, dunque, è limitata, ma il suono può percorrere centinaia di chilometri. Le distanze dei segnali a basse frequenze emesse dai Misticeti, in particolare, possono superare alcune decine di chilometri.

In questo ultimo periodo alcuni ricercatori danesi, austriaci e giapponesi si sono concentrati sul modo in cui i cetacei riescano a produrre i loro suoni, e sono arrivati ad un’interessante conclusione. Dallo studio si può comprendere quale sia il “meccanismo anatomico” che permette ai Cetacei Misticeti di emettere il loro affascinante canto.

Il mistero svelato

Balene, Megattere e Balenottere hanno sviluppato una laringe dalla conformazione molto particolare. La sua forma permette, infatti, di produrre suoni particolari nelle profondità delle acque degli oceani. Gli studiosi stanno cercando di comprendere come questi grandi mammiferi possano emettere suoni così particolari e unici da ben 50 anni.

Alcune domande avevano trovato le giuste risposte, ma rimanevano ancora alcuni particolari sconosciuti. Il nuovo studio ha permesso di fare luce sui “misteri irrisolti”. I risultati, presentati sulla rivista Nature spiegano il funzionamento dell’organo utilizzato dai cetacei per emettere i loro suoni e la particolare forma anatomica.

E’ la sua struttura che permette di “riciclare l’aria e impedire l’inalazione d’acqua durante le vocalizzazioni”. La laringe presenta una parte dalla caratteristica forma ad U, la quale è a contatto con una specie di cuscino di grasso. Nel momento in cui l’aria esce dai polmoni, la laringe, iniziando a vibrare, emette i suoni.

Cetaceo
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La ricostruzione fatta al computer di un modello sonoro delle vocalizzazioni, ha permesso di dimostrare che i segnali emessi sono a bassa frequenza, 300 Hz circa e sono in grado di propagarsi per qualche decina di chilometri.

La frequenza

Il fatto spiacevole è che la frequenza si avvicina molto a quella che emettono i pescherecci e le navi da trasporto quando sono in moto. Questo interferisce con i richiami delle balene. Richiami che sono molto importanti per questi mammiferi.

Perchè permettono loro di scambiarsi informazioni sulla caccia, sugli spostamenti e sul corteggiamento. I rumori delle navi possono, quindi, interferire e disorientare, alterando, così, il comportamento dei cetacei.

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