Si trova nel Nord Italia ed è un borgo bellissimo famoso per avere soltanto 320 cittadini. Scopri di seguito come si chiama
Oltre ad avere pochissimi abitanti, il borgo è molto piccolino, caratteristico e merita sicuramente una visita.
L’Italia è un paese ricco di paesi e borghi, ognuno con le sue tradizioni e caratteristiche. Alcuni sono molto piccoli e hanno subito uno spopolamento a causa del fatto che i giovani preferiscono andare dove ci sono più possibilità di lavoro e di svago.
Uno di questi si chiama Seborga ed è un borgo molto affascinante e bello che vanta soltanto 320 abitanti. Il principato di Seborga, così si chiama in modo completo, si trova nel Nord dell’Italia e merita sicuramente una visita. Oltre ad avere pochissimi abitanti, infatti, il borgo è molto particolare perché ha le sue leggi, la propria moneta e persino una sua lingua. Una sorta di micro nazione che rivendica la sua autonomia pur trovandosi, geograficamente, in Liguria.
Architettonicamente parlando, il borgo ricalca in tutto e per tutto gli altri paesini liguri, affacciati e non sulla costa. L’autonomia viene rivendicata grazie anche alla figura della principessa Nina.
Essendo un paesino dal grande richiamo turistico, Seborga ha diverse osterie e qualche negozio di souvenir. Ed è facile visitarlo poiché, pur reclamando la sua autonomia dal 1960, non è riuscita ad ottenerla. Quindi, vi si può entrare e uscire facilmente poiché parte del territorio italiano, in tutto e per tutto. Il borgo, infatti, mirerebbe ad ottenere la stessa autonomia conquistata dal cugino francese: il Principato di Monaco.
Fu un cittadino, Giorgio Carbone, a sollevare il problema dell’autonomia poiché, sullo statuto del paese c’era un vuoto normativo. La richiesta di autonomia è stata respinta sia dalla Corte Costituzionale Italiana che dalla Corte Europea.
Le prime testimonianze storiche del Borgo di Seborga risalgono al V secolo a.C.. Sulle coste, nei pressi dell’attuale borgo, infatti, arrivarono i pirati che invasero tutto e costrinsero la popolazione autoctona a spostarsi verso l’entroterra.
Fino al Medioevo, il borgo venne governato dai monaci dell’Isola di Lerino. Successivamente, il territorio venne acquistato dal Duca di Savoia. Tuttavia, non c’è alcun documento che testimonia questa acquisizione e quindi l’annessione del borgo all’Italia. Ed è proprio a questo che si appella chi richiede l’autonomia del principato.
Che la ricerca dell’autonomia sia semplicemente un modo per attrarre turisti da tutto il mondo? Per il momento, il borgo sta riuscendo almeno in questo.
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