La ragazza trova uno strano uovo nella foresta: ecco di cosa si tratta

Una ragazza passeggiava nella foresta quando si è accorta di uno strano uovo sul suo percorso e decise di prenderlo. Vediamo cosa è successo dopo.

Uovo
Uovo – viaggi.nanopress.it

Piuttosto che rimanere indifferente, la ragazza ha deciso di raccogliere quell’uovo e assicurarsi bene di cosa si trattasse.

Un uovo strano sul proprio cammino

Quando ci si addentra nella foresta, ci si imbatte nella natura nel suo pieno. A volte, però, si possono fare anche altri tipi di incontri. Nel caso specifico, stavolta, si tratta di un uovo che, una ragazza che lo aveva trovato, decise di prenderlo e portarlo a casa. L’uovo, infatti, poteva essere caduto da un nido lì vicino oppure stato vittima di un predatore che poi lo aveva perso per strada.

Così, lo mise al caldo e gli diede tutte le cure che meritava in attesa che si schiudesse. Con non molta sorpresa, il momento della schiusa non tardò ad arrivare. Poco a poco l’uovo iniziò a rompersi e, dal suo interno, sbucò un simpatico becco implume. Soltanto con il passare dei giorni la ragazza potè constatare di che esemplare si trattasse.

uccello
uccello – viaggi.nanopress.it

Cos’era

Crescendo, la ragazza constatò che dall’uovo era uscito un corvo. Nonostante questo, lei decise di accudirlo proprio come se fosse un animale domestico qualsiasi. Mano mano che cresceva, gli preparava un giaciglio consono alle sue dimensioni, nonché pasti che potessero soddisfare il suo appetito.

Il corvo, abituato sin dalla nascita alla presenza umana, dimostrò di avere una grande capacità di interazione con gli esseri umani, soprattutto se si trattava di bambini piccoli. Con loro era solito giocare, proprio come se fosse un cane. Interagiva anche grazie ai suoni, tipici del corvo, che emetteva dal suo becco. Veniva addirittura spazzolato ogni giorno.

Per stimolare la curiosità del corvo che cresceva a vista d’occhio, la ragazza gli sottoponeva anche diversi giochi da fare come, ad esempio, quello di prelevare il cibo da bottigliette con il collo stretto. Oppure giochi nella piscinetta in giardino ricolma d’acqua.

Il corvo riconosceva la famiglia di umani che lo aveva salvato e che lo aveva aiutato a crescere come la sua famiglia e non importa quanto sarebbe volato lontano, l’avrebbe per sempre tenuta nel cuore. Addirittura, un giorno il corvo, che si era fatto una sua famiglia, portò in giardino a mangiare la colazione che gli umani gli avevano preparato, la sua compagna con le piume nere.

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