Sono decisamente un simbolo dell’inverno e si trovano sulla tavola di molti italiani. Ecco dove trovare i migliori mandarini in Italia.
In molti ne associano il profumo e l’aroma al Natale. Non è un caso che proprio in quel periodo non manchino mai dalle tavole degli italiani. Pensate che alcuni amano riutilizzarne anche la buccia per delle composizioni o semplicemente per posizionarli sui caloriferi per sprigionarne l’odore in casa. Dove si acquistano i più buoni? Scopriamolo insieme.
Un frutto invernale, sinonimo di bontà, salute, gusto. Una vera iniezione, insieme alle arance, di vitamina C. Gustoso, dolce, succoso, sicuramente è uno dei più amati da grandi e piccini al punto che, avendone sempre a disposizione non è così difficile rispettare la raccomandazione delle cinque porzioni di frutta quotidiana.
In realtà sebbene molto diffusi nel nostro paese, dove sono un autentico simbolo di alcune regioni, i mandarini sono originari della Cina e della Cocincina. Furono proprio loro ad importarli nel nostro paese all’inizio del 1800. Attualmente è assai coltivato da noi soprattutto nelle regioni del sud. In particolare vero vanto della Sicilia, soprattutto nelle zone di Paternò e Palermo, ma anche in Campania, Calabria (come Crotone e Piana di Sibari), ma va detto anche in Liguria.
Quali sono i migliori che potremmo mangiare nel nostro paese? Ma è presto detto, basta sapere riconoscere le diverse qualità. I più esperti conoscitori vi diranno che dovrete cercare due in particolare, ovvero le leggendarie Clementine o il Tardivo di Ciaculli. Ormai abbastanza diffusi in tutto il territorio. Niente paura dunque, siamo sicuri che anche lontano da queste regioni, il vostro mercato di fiducia saprà accontentarvi.
Le Clementine sono molto celebri e siamo sicuri che le conoscete benissimo. Probabilmente è la varietà in assoluto più dolce e più amata soprattutto dai bambini. Anche perché non hanno semi, sono quindi più facili da mangiare. Si riconoscono perché la loro buccia è sottile e la polpa è più scura.
La ragione è facilmente spiegale dal fatto che nascono in verità da un innesto tra un mandarino e un arancio amaro. Le migliori si trovano nella zona di Paternò e Lentini, dove per prime sono state prodotte e coltivate. Proprio per l’assenza di semi e il gusto molto zuccherino, sono ampiamente impiegate in cucina, con la loro polpa. Possibile infatti ricavarne plumcake, mousse ed anche delicate e profumate ciambelle per la colazione.
Il Tardivo di Ciaculli i semi invece li ha, ma non è frutto di innesti. Ricchissimo in vitamine B1 e B2, è molto succoso. Si trova facilmente nelle zone intorno a Palermo, soprattutto nel periodo tra gennaio e marzo. Considerato il più pregiato oltre che il più buono, lo riconoscete per via della buccia più spessa. Gli agricoltori ed i pasticceri lo consigliano, dopo attenta rimozione, per la preparazione di composte e marmellate. Alcuni ne utilizzano addirittura la buccia per preparare il liquore.
Una menzione certo la merita anche una delle varietà più diffuse in Italia, ovvero L’Avana. Sicuramente lo conoscete, perché la sua forma è inconfondibile, schiacciata e caratterizzata da un sapore intenso e dolcissimo. Una vera chicca? Preparate il “mannarinu di Sicilia”, un liquore molto famoso. Attenzione solo che nel momento della preparazione vengano selezionati frutti senza ammaccature o macchie.
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