Intorno a questo luogo c’è una leggenda che rende questa località ancora più suggestiva.
Avete mai visto una montagna tra le cui fenditure si vede il mare cristallino? Lo spettacolo, già di per sé mozzafiato, non solo si trova in Italia, ma a poca distanza da Roma.
Parliamo di un fenomeno che ha reso possibile spaccare in due una roccia e poterci passare attraverso, scorgendo sotto di noi il mare e una vista mozzafiato. Stiamo parlando della cosiddetta “Montagna spaccata” di Gaeta, in provincia di Latina. Intorno a questo luogo ci sono poi delle leggende, tanta la bellezza di questo luogo stupiva chi vi passava attraverso.
La leggenda della “Mano del Turco”
La montagna spaccata di Gaeta è parte integrante del parco naturale regionale Monte Orlando. Un percorso naturalistico da cui si può avventurare per scoprire alcuni sentieri e poter ammirare anche gli ultimi resti di ville romane, oppure la polveriera Carolina, una delle numerose strutture militari edificate durante i borboni.
Ma ad attirare frotte di turisti è sicuramente la montagna spaccata: si compone di tre fenditure nella roccia, che si sarebbero formate dopo la morte di Cristo. Scendendo i 35 gradini che compongono la scalinata tra questa spaccatura rocciosa, si finisce letteralmente dentro alla montagna in un punto panoramico e a strapiombo sul mare.
Mentre vi avvicendate verso l’acqua, sulla parete destra scorgerete però un particolare in più, scavato letteralmente nella roccia. Pariamo della “Mano del Turco”: si tratta di una vera e propria impronta dentro alla parete rocciosa, con tanto di targa. Sembra che un marinaio tusco, miscredente, non credendo a quello che vedeva e al fatto che la montagna si fosse scissa dopo la morte di Cristo, mise la mano sulla parete e questa si fece morbida. Un presagio su cui ancora oggi ci sono tante leggende, tant’è che sotto alla mano si può leggere la scritta in latino: “”Un incredulo si rifiutò di credere a ciò che la tradizione riferisce, lo prova questa roccia rammollitasi al tocco delle sue dita”.
Le leggende della montagna spaccata
Sono diverse però le leggende che aleggiano intorno a questo luogo splendido, come quella di San Filippo Neri. Poco più in basso della mano del turco è possibile scorgere per esempio il “letto di San Filippo Neri”, un piccolo giaciglio di pietra in cui si racconta si recasse Filippo Romolo Neri a pregare e riposare, negli anni è stato visitato da molteplici sovrani, vescovi e pontefici.
Inoltre, sembra che un macigno si staccò per incastrarsi tra le pareti della fenditura della roccia, presumibilmente intorno al 1400. Il macigno, posizionatosi a 30 metri sul mare, fu il principio per la costruzione di una cappella dedicata al Crocifisso e ancora esistente in quel luogo.