La chiesa più pericolosa al mondo, decine di militari fuori a proteggerla: perché?

Un luogo di grande importanza storica, ricco di arte e cultura, che al contempo ha anche decine di militari fuori dalle sue porte. Parliamo della chiesa più pericolosa al mondo, scopriamo insieme perché.

San Petronio Bologna
San Petronio Bologna – viaggi.nanopress.it

Parrebbe un’esagerazione definirla un luogo che richiede livelli di protezione molto alti, eppure questa chiesa ha la fama di essere tra le più pericolose al mondo, nonostante l’enorme patrimonio artistico contenuto al suo interno. O forse proprio a causa di questo? Fatto sta che fuori dalle sue mura potrete trovare ogni giorno decine di militari a proteggerla. Vediamo insieme dove ci troviamo.

La chiesa più pericolosa al mondo, un’opera incompiuta

Con i suoi 132 metri di lunghezza, 51 metri di altezza e 60 di larghezza, è la sesta chiesa più grande d’Italia (o quinta, se vogliamo considerare San Pietro come luogo a parte trovandosi nella città del Vaticano), sicuramente è la decima chiesa cattolica più grande al mondo.

Parliamo della Basilica di San Petronio. La conoscete sicuramente come la chiesa più grande della bella Bologna, al cui patrono è dedicata e che si affaccia su Piazza Maggiore. Molti la conoscono anche come esempio di opera d’architettura incompiuta per via della sua facciata, priva per metà di decorazioni. I motivi di questa stranezza sono stati spesso al centro di speculazioni varie.

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Basilica di San Petronio – viaggi.nanopress.it

Ebbene San Petronio non ha il primato di chiesa episcopale di Bologna, come la vicina cattedrale metropolitana di San Pietro, ma ha sicuramente la nomea di luogo più pericoloso in città.

L’allarme terrorismo

il motivo è presto detto: la Basilica di San Petronio è sotto osservazione da diversi anni come possibile mirino di attentati terroristici da parte dell’Isis. Fuori dalle sue mura ogni giorno si possono osservare forze armate col compito di proteggerla.

Nel 2015, dopo i terribili fatti del Bataclan di Parigi i livelli di allarme in questa ed altri luoghi di culto si sono elevati, rendendo indispensabili anche controlli tramite metal detector all’ingresso. La ragione è principalmente da ricercarsi all’interno della Basilica.

Qui è infatti possibile trovare un affresco di Giovanni da Modena, all’interno della Cappella Bolognini.

Maometto agli Inferi nella chiesa più pericolosa al mondo

Entrando nella Basilica subito alla sinistra troviamo la Cappella dei Re Magi, i cui affreschi sono stati curati tra il 1410 ed il 1415 da Giovanni da Modena. Si tratta di affreschi di particolare pregio poiché raccontato la vita di San Petronio, dedicando però le sue pareti laterali da un lato alla storia dei Re Magi, dall’altro al Giudizio Universale.

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Giudizio Universale, Giovanni da Modena – viaggi.nanopress.it

Qui rappresentando gli Inferi secondo le descrizioni di Dante, campeggia una raffigurazione di Lucifero al di sotto del quale è riconoscibile una rappresentazione di Maometto. Riconoscibile in realtà è riduttivo perché qualora non venisse immediatamente individuato, è sottolineata la sua presenza con il nome scritto per esteso.

Perché Maometto negli Inferi? Dante nella divina commedia lo condanna in quanto esponente scismatico della discordia con la Chiesa Romana, reo di aver diviso una comunità e pertanto destinato nel girone in cui è collocato, ad essere fatto a pezzi da un diavolo armato di spada.

Giovanni da Modena si rifaceva pertanto a questa narrazione, una narrazione che però ad oggi crea non pochi problemi.

La Basilica di San Petronio nel mirino dell’Isis

Non è difficile immaginare quindi come mai San Petronio sia considerata un bersaglio importante per attentati terroristici. Bisogna pensare che già di base la cultura religiosa islamica è aniconica, non sono consentite raffigurazioni in forma di arte, al punto che alcune di queste, contenute in manoscritti antichissimi con il solo scopo di illustrare la storia, sono considerate proibite perché andrebbero contro il divieto di idolatria.

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Raffigurazione di Maometto negli inferi – viaggi.nanopress.it

La Basilica di San Petronio non solo infrange questa regola, ma lo fa inserendo Maometto tra i dannati e per questo si ritiene sia molto offensiva. Dopo i fatti di Charlie Hebdo, i livelli di preoccupazione per un simile episodio in un tale luogo di culto si sono alzati moltissimo.

Nel lontano 2014 la stampa tramite il quotidiano Il Giornale riportò la notizia secondo la quale l’Italia non solo sarebbe stata un mirino concreto, ma sarebbero stati sventati attentati a Milano, Padova e Bologna. Nelle intenzioni dell’Isis proprio San Petronio.

Da diversi anni la chiesa è presidiata da forze militari. È visitabile ogni giorno dalle 8:30 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00. La cappella dei Magi richiede il pagamento di un biglietto di 5€ ed è visitabile dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 17:15.

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