Italia, “ritrovato dopo 40 anni…”, altro che disperso | Archeologi emozionati

Una scoperta che ha impiegato circa 40 anni per venire alla luce, lasciando gli archeologi emozionati. Di che si tratta? Scopriamolo.

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Una scoperta lascia archeologi emozionati – viaggi.nanopress.it

L’archeologia è una materia di studio che non si ferma mai, così come mai si arrendono gli studiosi coinvolti. A volte scoperte e ricerche richiedono anni e passaggi di mano incredibili per arrivare ad un risultato. Diventa quasi una questione personale. Non stupisce dunque la reazione commossa degli esperti davanti alla scoperta di cui vi parliamo oggi.

Archeologi emozionati per questa scoperta

Si tratta di qualcosa di incredibile avvenuta proprio nel nostro territorio. Non dovrebbe stupirci più di tanto in realtà, perché l’Italia è un vero pozzo di tesori provenienti dal nostro passato, che grazie all’impegno e alla tenacia di chi è coinvolto, arrivano fino a noi a raccontarci qualcosa della nostra storia.

Questa volta ci troviamo a Napoli, altra città ricca di reperti di inestimabile valore. A lasciare gli archeologi emozionati è il reperimento di ben 4 statue, disperse da circa 40 anni e ritrovate pensate, nei sotterranei del Maschio Angioino. Raffigurano 4 leoni che appartenevano però un tempo alla Fontana di Piazza Salvatore di Giacomo, meglio nota anche come Fontana degli Incanti a Posillipo.

Pare che si conservassero in ottimo stato e ora dopo attenti esami e delicate operazioni di restauro, proprio sulla fontana verranno ricollocate, andando ad arricchire uno dei monumenti più suggestivi della città partenopea. Un lavoro questo, che ha visto la collaborazione di diversi reparti, come il Servizio Arredo urbano e mobilità sostenibile, il Servizio Arte e beni culturali ed infine anche la Soprintendenza Archeologia delle Belle Arti.

I Leoni della Fontana degli Incanti

Un progetto quello della fontana degli Incanti, firmato da Giovanni da Nola nel XVI secolo per volontà del viceré Pedro de Toledo. La sua collocazione iniziale era un’altra, ovvero a Piazza dell’Olmo che ora è nota come Piazza del Porto, vicinissima  a Piazza Bovio ed il Municipio. Una storia travagliata la sua, perché nel periodo di Masaniello venne danneggiata e successivamente riparata. Solo nel 1834 venne completamente restaurata da Pietro Bianchi.

La sua collocazione attuale a Piazza Salvatore di Giacomo, è avvenuta ad inizio XX secolo. Il soprannome degli Incanti è come è facile immaginare legato ad una leggenda. Pare infatti che una strega celebre a Napoli si servisse dell’acqua che sgorgava da qui per lanciare incantesimi. In passato era nota anche come Fontana della Coccovaja: un nome particolare dovuto allo stemma di una civetta che si trovava in alto, e che in latino si scrive appunto cocovaja.

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Le statue dei leoni – viaggi.nanopress.it

Ad oggi le statue dei leoni si trovano in laboratorio per un restauro completo in attesa di ricongiungersi con l’amata fontana. Nel frattempo le istituzioni hanno reagito alla notizia davvero emozionate. Il sindaco Manfredi ha lodato il lavoro degli esperti, soprattutto perché la scoperta avviene nell’ambito di un progetto di riqualificazione di tutte le fontane cittadine.

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