Italia, parcheggia l’auto male e al ritorno trova una sorpresa inaspettata | FOTO

Parcheggia l’auto male e trova una sorpresa che non immaginava al suo ritorno. Vediamo insieme che cosa è successo.

Trova una sorpresa sull auto
Trova una sorpresa sull’auto – viaggi.nanopress.it

Il problema del parcheggio, e del traffico nelle strade, può trasformare alcune città in una vera e propria giungla. Oggi raccontiamo una vicenda accaduta in una grande metropoli e che vede protagonista un guidatore poco rispettoso. Al suo ritorno troverà una sorpresa inaspettata e che forse gli servirà di lezione. Vediamo in quale città è successo.

Parcheggia l’auto male e al ritorno trova una sorpresa, ecco dove

Ci sono diverse città in Italia dove la gestione del traffico diventa un vero problema. I residenti aspettano spesso l’estate nella speranza di veder svuotare le metropoli e vivere almeno qualche settimana senza l’ansia di dover partire sempre con largo anticipo per non rimanere ore imbottigliati nel traffico.

Una città che è una vera piovra da questo punto di vista è la nostra capitale. Il traffico a Roma è un dramma, e la gestione non proprio all’avanguardia dei mezzi pubblici purtroppo non incentiva residenti e pendolari a lasciare le vetture in favore di auto e metro. Salvo il mese di agosto, quando la città si svuota, il resto del tempo i romani lo trascorrono cercando di parcheggiare senza incorrere in sgradite multe.

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Parcheggia l’auto male a Roma – viaggi.nanopress.it

A volte può accadere che i cittadini si lancino in soluzioni diciamo “fantasiose”. Può accadere per esasperazione nel quotidiano, ma anche va detto, per pura e semplice maleducazione. Non sappiamo cosa è successo esattamente, ma il risvolto è davvero divertente, forse meno per il proprietario della vettura.

Un particolare “messaggio” su questa automobile

Parcheggia l’auto male e al ritorno la ritrova imbrattata. Ci troviamo nella zona di Porta Furba, nel cuore del quartiere Tuscolano. Zona di Roma Est notoriamente complicata per la gestione parcheggio.

A condividere l’accaduto è la pagina Instagram “Welcome to Favelas”. Il proprietario dell’automobile decide di lasciare la macchina posteggiata su delle strisce gialle, che indicano un parcheggio dedicato ai disabili. La domanda sorge spontanea: avrà dimenticato di esporre il tesserino o è solo un guidatore che ha deciso di occupare abusivamente una zona non dedicata a lui?

Se lo deve essere chiesto anche l’autore del messaggio lasciato al proprietario. Come si vede dalla foto, niente biglietti o multe, ma una bella missiva lasciata con la vernice: “Free Park”. Il significato non è ben chiaro, perché in realtà ‘parcheggio gratuito’ in inglese è “free parking”. Più probabile che il vendicatore del posteggio volesse intimare di “liberare il parcheggio”.

Una lezione che sicuramente chi ha abbandonato l’autovettura in un posto dedicato ai disabili, creando dunque un grave disservizio, siamo certi non dimenticherà, considerato quanto forse gli costerà ripulire la carrozzeria.

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Il messaggio sulla macchina – foto Welcome to Favelas

Nel frattempo rimanendo in tema di gestione del traffico, forse a Roma qualcosa potrebbe cambiare a partire da novembre. Sembra infatti che l’amministrazione comunale abbia deciso di indire una zona a traffico limitato per le autovetture motore Euro 4 e tutte quelle in giù. Provvedimento che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1 novembre.

Un tentativo di spingere i romani ad utilizzare di più i mezzi pubblici e ridurre smog e traffico nelle zone più centrali. Secondo quanto trapelato fino ad oggi sembra che però il provvedimento avverrà gradualmente, consentendo alcune deroghe per un primo periodo. Forse verranno disposti degli adeguamenti, per permettere di circolare anche chi ancora non è dotato di autovetture più moderne.
Non resta ora che capire come reagiranno i cittadini a questa stretta sulla circolazione e se tale provvedimento finirà per incidere anche sull’annoso problema dei parcheggi? Vedremo ancora in futuro soste spericolate e relative “vendette dei cittadini?” Come dice un antico adagio, ai posteri l’ardua sentenza.
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