Riemerge dall’antica Roma un simbolo estremamente raro ed importante. Gli archeologi di tutto il mondo ne sono rimasti stupefatti.
Novità in campo archeologico. Ancora una volta dal sottosuolo di Roma emergono nuove sorprese. Durante dei lavori volti al prolungamento della linea metropolitana della Capitale, la C per la precisione, gli archeologi hanno ritrovato un reperto rarissimo.
La scoperta è avvenuta nei pressi di Porta Metronia.
Riemerge dall’antica Roma la dea simbolo della Città Eterna
Il reperto spettacolare che ha incantato gli esperti di tutto il mondo è un vetro fatto d’oro che, secondo le stime, dovrebbe risalire al IV secolo.
Ma la cosa interessante è anche e soprattutto quello che raffigura al suo interno. Si tratta della personificazione di Roma, o meglio della Dea Roma, simbolo della città.
La Dea Roma era solita apparire sulle monete antiche sin dal 269 a.C. ed era rappresentata, come in questo caso, da una donna vestita con abiti amazzonici, armata di lancia e dallo sguardo piuttosto fiero.
La Dea era stata già ritrovata incisa su altri reperti, ma mai su un pezzo di vetro dorato. Si pensa che il reperto facesse parte di un oggetto ben più grande e che appartenesse a una famiglia ambiente dell’antica Roma.
Tra le ipotesi più accreditate, c’è quella secondo cui il pezzo di vetro deriverebbe dal fondo una coppa, di cui al momento non è chiara la funzione.
Le ricostruzioni degli esperti prevedono che la coppa si sia poi per qualche motivo rotta e che il proprietario abbia voluto ritagliare la parte dell’oggetto rappresentate la Dea Roma prima di disfarsene. Questo probabilmente con l’intenzione di esporre il pezzo di vetro in casa.
Trattandosi di un reperto di valore, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso l’intenzione di esporre il pezzo all’interno della stazione-museo di Porta Metronia così da renderlo visibile a tutti.
Roma è donna e lo dimostra la sua personificazione
Il ritrovamento della personificazione di Roma ha confermato ancora una volta che la Città Eterna è donna ed è dea, e a dimostrarlo è anche la statua di Roma presente in Piazza del Campidoglio. La dea è rappresentata da una donna con in una mano una lancia e nell’altra una sfera che simboleggia la sapienza.
In effetti le donne nell’antica Roma avevano una certa rilevanza e molti fattori sembrerebbero dimostrarlo.
Il nome Roma secondo alcune ipotesi
In primo luogo, alcune leggende sull’origine del nome della Capitale fanno derivare Roma da una donna.
Una delle tante tradizioni vuole che Ulisse e i suoi compagni siano approdati sulle coste del Lazio. A bordo vi erano anche delle schiave, tra cui Roma, le quali una volta terminata la navigazione decisero di dare fuoco alla nave, stanche del peregrinare senza meta.
Ulisse e tutti i suoi compagni furono quindi costretti a fermarsi sul colle Palatino dove Roma fu fondata in onore della schiava che aveva avuto il coraggio di prendere una decisione per loro.
Esiste anche un’altra storia alla quale sono legate Roma e la vicenda della lupa.
La leggenda vuole che Romolo e Remo fossero figli di una lupa, termine con il quale si indicavano un tempo le prostitute. Vista la non proprio nobile origine di colui il quale avrebbe poi fondato la città, quindi, il popolo romano avrebbe tirato su un’altra storia.
Secondo la nuova narrazione, la vestale Rea Silvia venne fecondata da Marte. Dall’unione, nacquero Romolo e Remo i quali furono abbandonati in una cesta lungo il fiume Tevere perché rischiavano di essere uccisi dagli aspiranti al trono.
Ai piedi del colle Palatino, i piccoli furono trovati da una lupa che li salvò e allattò fino a quando a prendersi cura di loro non fu il pastore Faustolo e la moglie. É grazie alla lupa che fu fondata Roma, ed è per questo che è oggi il simbolo della città.
Qualunque sia la verità sull’origine di Roma ciò che è assodato è che la sua immagine è e sarà sempre rappresentata da una dea.