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Le celebri statue dei Moai dell’Isola di Pasqua in Europa? Una proposta serpeggiava, ma il famoso museo parigino del Louvre non annovererà i Moai tra le sue meraviglie.
Nell’isola di Pasqua le colossali statue dei Moai creano l’atmosfera magica che rende questo angolo della Polinesia una perla tra le destinazioni di viaggio più affascinanti.
L’idea era portare un Moai in Europa nel museo parigino del Louvre, ma gli indigeni hanno detto no.
L’idea era partita proprio dall’Italia, dall’organizzazione italiana Mare Nostrum, sponsorizzata da Louis Vuitton e progettava di esporre dal 26 aprile al 9 maggio una delle statue all’esterno del museo del Louvre.
Certamente l’ipotesi di portare in Europa una delle statue giganti simbolo dell’Isola di Pasqua aveva destato fascino, anche in considerazione della natura misteriosa di questi monoliti, che l’archeologia non è mai riuscita a spiegare con certezza.
La proposta era stata accettata dalle autorità culturali cilene e un’assicurazione da due milioni di dollari era già stata trattata, tuttavia il governo aveva concesso l’autorizzazione a procedere con la clausola che gli abitanti dell’isola fossero d’accordo.
L’isola di Pasqua, che si trova lontana circa 3.500 chilometri rispetto le coste cilene, conta 4mila abitanti: durante il referendum indetto a tal proposito l’80% degli abitanti indigeni del luogo ha detto no allo spostamento dei Moai.
La decisione finale ora spetta al Consiglio Nazionale dei Monumenti del Cile, che delibererà nei prossimi giorni, ma secondo fonti sembra improbabile che dopo il risultato del referendum, si deciderà a dare il via libera al trasferimento.
La minoranza dei favorevoli sosteneva che la proposta poteva rappresentare un’occasione per avvicinare la cultura dell’isola di Pasqua al mondo e attrarre turismo. Del partito opposto i contrari, per i quali ogni Moai rappresenta un personaggio ancestrale inscindibile dall’isola.
Gli indigeni hanno proposto di inviare a Parigi una copia di Moai, che sarà realizzata dai giovani scultori dell’isola. Effettivamente una contro proposta che sembra molto saggia, per conservare un patrimonio storico problematico sia per lo spostamento sia per la ricollocazione, e al tempo stesso promuovere il talento dei giovani artisti.
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