Fatta un’importante scoperta archeologica in Azerbaijan di un luogo che risale a più di 3000 anni fa: di cosa si tratta.
Grande ed importante scoperta archeologica in Azerbaijan che risale a più di 3000 anni fa. Un ritrovamento, dunque, che ha visto impegnati tanti archeologi, tra i quali il professionista valdarnese Stefano Valentini. Scopriamo, dunque, insieme cosa è stato rinvenuto in zona.
Scoperta incredibile in Azerbaijan, risale a più di 3.000 anni fa
Dopo una serie di indagini molto approfondite, in Azerbaijan, è stata effettuata una scoperta archeologica davvero importante e sensazionale, in quanto è stato rinvenuto un insediamento che risale a più di 3500 anni fa. Nello specifico, infatti, ricercatori tra i quali annoveriamo anche il valdarnese Stefano Valentini, hanno ritrovato una mensa di grandi dimensioni costruita su pianta circolare.
La cosa che ha lasciato davvero stupiti e incantati e gli stessi ricercatori e il fatto che, all’interno di questo luogo, erano ancora presenti le postazioni per cucinare i bracieri e anche le stoviglie in ceramica che erano utilizzate per mangiare.
Il ritrovamento è stato effettuato grazie al progetto GaRKAP (Ganja Region Kurgan Archaeological Project), che ha concentrato i propri sforzi nella zona di Tava Tepe, nel distretto di Aghstafa, dove, per l’appunto, è stata ritrovata la mensa ancora intatta.
La parola all’esperto Stefano Valentini
È al 2017 che il gruppo di lavoro si prodiga in Azerbaijan, al fine di studiare le tradizioni funerarie delle civiltà che hanno abitato il Caucaso meridionale tra il quarto e il primo millennio a.C.
Come spiega Stefano Valentini, direttore del Camnes, ossia del Center for Ancient Mediterranean and Near Eastern Studies, In questo particolare luogo, dunque, è stata scoperta una mensa cerimoniale. Un ritrovamento molto importante che ha sorpreso tutti.
Nonostante abbia lavorato per trent’anni in Siria, in Iraq e in Turchia, questa scoperta può rappresentare, secondo il ricercatore, una “cosa rarissima“, in quanto le strutture e i materiali erano in uno stato di conservazione sostanzialmente perfetto.
Come spiega lo stesso Valentini, dunque, pare che intorno ai 1500 a.C., proprio nella regione del Caucaso iniziarono ad arrivare gruppi di agricoltori sedentari e seminomadi che si affiancarono alle comunità nomadi già presenti sul posto. A quel punto, dunque, come lui stesso evidenzia, iniziò un “processo di interscambio culturale” che permise – nei fatti – la “consumazione cerimoniale di pasti collettivi“.
Una scoperta, dunque, che ha inchiodato tutti i ricercatori sul posto, i quali, come afferma lo stesso Valentini, li ha sospesi in una “dimensione atemporale“, dalla quale, dunque, a conti fatti, non volevano affatto allontanarsi: “Non volevamo lasciare più il sito“, ha affermato, a tal proposito, Valentini.