In un antico mosaico romano sembra esserci un ananas, ma come è possibile?

In un antico mosaico romano sembra esserci raffigurato un ananas, ma si tratta davvero del frutto americano di cui molti sono ghiotti?

Antico mosaico
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Al Museo del Palazzo Massimo alle Terme di Roma è esposto un mosaico risalente al I secolo d.C. Ammirandolo si può notare che, tra la frutta di vario genere è raffigurato anche quello che sembra un ananas.

Secondo ciò che si sa della storia, le Americhe furono scoperte nel 1492, quindi come è possibile che ci sia un’ananas in questo reperto storico? Potrebbe essere che la storia debba essere riscritta? Eppure, il frutto che campeggia accanto a fichi, mele e melegrane ha proprio le caratteristiche di un ananas.

Questa pianta, della Famiglia delle Bromiliacee, secondo le fonti, arrivò nel Vecchio Continente solo dopo le conquiste d’oltreoceano, nel corso del XV secolo.  E, dopo questo periodo, non è strano vedere questi frutti che arricchiscono diverse rappresentazioni artistiche.

Questo anche per via della particolarità e della rarità della pianta. Il mosaico pavimentale del Museo romano, però, è troppo antico per avere un frutto simile nel cesto. E non si tratta dell’unico esempio così antico. Anche nella Casa dell’Efebo, a Pompei, si trova un affresco che riproduce un frutto molto simile ad una ananas.

L’ananas nella storia antica

Alcuni botanici hanno smentito ciò che aveva affermato nel 1950 Domenico Casella, un altro botanico, il quale aveva accostato il frutto, per via della forte somiglianza, ad un ananas. I suoi colleghi lo avevano riconosciuto, invece, come una pigna del pino marittimo, un frutto che richiama molto quello di un ananas.

Somiglianza che viene ricordata anche nel nome inglese: pineapple, cioè mela – pigna. Il ciuffo tipico dell’ananas potrebbe essere una “licenza poetica”, un modo, cioè, per ricalcare l’aspetto ornamentale del frutto. A questo punto sorge spontanea una domanda: è possibile che gli antichi romani avessero già varcato i confini europei?

In effetti, nei reperti antichi questo non è l’unico “esempio” strano. Nella Casa di Efebo, nella scena che raffigura un sacrificio, il Genio Sacrificatore sta offrendo quello che sembra proprio essere un ananas.

Ananas
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In altri dipinti si possono riconoscere altri frutti non autoctoni e di origine molto lontana. Nel Museo Archeologico di Napoli, si trovano dipinti che raffigurano frutti come il mango con i suoi rametti fogliati. In un altro ancora si può riconoscere un frutto ovoide di annona squamosa.

Teorie

Sono tutti frutti originari dell’Asia medridionale e dell’America tropicale. Secondo uno studioso tedesco sembrerebbe che, in un passo di Diodoro Siculo, i Fenici avrebbero colonizzato il Brasile intorno al 1100 a.C.

E, nel 331 Alessandro Magno, avrebbe spedito una sua flotta per conquistare l’Impero Coloniale Fenicio, ma senza successo. Solo dopo la distruzione di Cartagine, nel I secolo d.C., i rapporti tra Africa e America si sarebbero interrotti del tutto.

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