In questo borgo abbandonato vive soltanto una famiglia: è in Italia

C’è una famiglia che vive in un borgo abbandonato, isolata da tutto e da tutti. Il posto si trova in Italia. 

Ghesc
Ghesc – Viaggi.Nanopress.it

In Italia, esiste un borgo abbandonato dove vive, però, una sola famiglia composta da papà, mamma, bambino e cane. La famiglia in questione ha fatto una scelta molto importante e anche coraggiosa, visto che è isolata da tutto e da tutti. Scopriamo – dunque – insieme le motivazioni della loro scelta e dove si trova questo particolare luogo.

Il borgo abbandonato dove vive una sola famiglia

In Italia esiste un borgo abbandonato nel quale vive però una sola famiglia composta da mamma, papà, figlio e il cane da compagnia. Ci riferiamo nello specifico a un luogo – ormai disabitato – della Val d’Ossola, che – in sostanza – è una frazione arroccata tra le montagne, che si può raggiungere con un sentiero molto breve.

Rudere abbandonato
Rudere abbandonato (viaggi.nanopress.it)

In realtà, facciamo riferimento al borgo di Ghesio, che per 150 anni non ha avuto alcun abitante. Pertanto, l’atmosfera che si respira sul posto è alquanto atemporale, quasi onirica. Una giovane coppia, però, ha deciso di cambiare totalmente la propria esistenza, acquistando un vecchio rudere che era crollato, seppur parzialmente, e ricoperto interamente dalla vegetazione del posto.

La storia di Maurizio e Paola

Maurizio e Paola hanno spiegato le motivazioni che sono a base della loro scelta di vivere in un borgo abbandonato, composto da 8 case, di cui una sola è abitata proprio da loro.

Come spiega l’uomo, la scelta è derivata dal fatto di voler voler cambiare totalmente la propria vita, costruendo con le proprie mani e con la moglie che è architetto, una casa su misura delle loro esigenze. C’è da dire, inoltre, che questa casa era priva anche di corrente elettrica, in quanto totalmente abbandonata.

Maurizio spiega, inoltre, che ha costruito la cucina con dei muretti in mattone, rivestita, poi, in cemento, recuperando dei materiali di vecchie assi che erano state abbandonate nel pollaio dismesso.

Ovviamente, tale scelta ha portato delle difficoltà soprattutto sul piano delle forniture del gas e della luce, come spiega Maurizio. In tal senso, infatti, uno dei problemi che hanno affrontato, dopo aver acquistato il rudere, era proprio l’approvvigionamento del gas e, per questo, hanno iniziato ad utilizzare delle bombole, perché altrimenti l’allaccio sarebbe stato troppo costoso.

Ad ogni modo hanno l’allaccio all’acqua potabile, un sistema fognario funzionante e una stufa di legna. Per riscaldarsi in inverno e per conferire calore all’ambiente domestico. Maurizio, Infine, spiega che la sua scelta è stata dettata anche dal suo background personale, in quanto la sua famiglia era contadina e – quindi – era avvezzo alla vita in campagna, ai raccolti e anche alla transumanza.

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