Alcuni hanno una lista di attesa infinita, altri regole di comportamento strettissime. Questi sono i ristoranti più complicati.
Entrare in un ristorante non è di solito particolarmente complicato. Occorre fare la prenotazione e poi nel giorno e l’orario prestabilito ci si presenta, ci si siede e si mangia. Ma attento a dove vuoi andare perché questi ristoranti sono tra i più difficili in assoluto in cui mangiare e per diversi motivi.
Sukiyabashi Jiro, non è permesso il profumo?
Immagina di riuscire a prenotare in uno dei ristoranti di sushi più famosi di Tokyo. Immagina di poter essere lì e di gustare la cucina nipponica nella sua forma più pura. E poi immagina che improvvisamente, con la delicatezza che solo i giapponesi sanno avere, ti venga chiesto di uscire perché non sei adeguato al ristorante.
Questo potrebbe succedere andando a Sukiyabashi Jiro. Luogo tra i più rinomati della capitale del Giappone, in questo ristorante c’è una regola cui nessun commensale può sottrarsi: non si possono portare profumi troppo forti e invadenti. Accanto a questa regola c’è poi il divieto di presentarsi con vestiti poco consoni (e vale per uomini e donne), con i sandali e con l’intenzione di fare foto con il cellulare. Lo chef infatti pretende che i commensali si concentrino solo sull’esperienza gastronomica. Commensali che non possono essere più di 10 dato che il Sukiyabashi Jiro ha solo 10 posti a sedere.
In Australia mangiare è una lotteria
Un altro ristorante davvero molto particolare è il Chae a Melbourne. Questo luogo di perdizione culinaria è rimasto un tipico ristorante fino all’inizio di quest’anno. Ma poi, racconta la manager del locale, a gennaio è stato deciso di eliminare le prenotazioni e invece passare ad una forma più interessante di assegnazione dei posti a sede: la lotteria.
Il ristorante ha 72 posti a sedere ma riceve ogni mese circa 3000 o 4000 prenotazioni. Per riuscire a dare, questa è l’idea, una chance a più persone possibili, adesso per tre settimane ogni mese si apre il calendario ma poi essere scelti è tutta questione di fortuna.
Qui tocca aspettare un po’
Il terzo ristorante tra quelli in cui è più difficile in assoluto mangiare si trova a New York nella zona di Earlton: il Damon Baehrel gestito da Damon Baehrel. Un luogo piuttosto rustico dall’aria vagamente antiquata. Ma la dimostrazione che un ristorante non andrebbe quasi mai valutato dall’arredo.
In questo luogo così spontaneo, lo chef Damon coltiva la maggior parte degli ingredienti, non gestisce un sito web tradizionale e non ha neanche una linea telefonica ufficiale. Tutto avviene tramite i social e tramite email. Eppure questo sistema non gli ha impedito di avere prenotazioni da qui fino al 2030. Mangiare qui significa lasciarsi accompagnare in pasti che possono durare anche più di 5 ore con 20 portate, tutte costruiti su ciò che la sua fattoria da 12 acri è in grado di produrre.