In Italia c’è un borgo dove si vive più a lungo rispetto a tutti gli altri. Ecco dove si trova e come mai gli abitanti sono così longevi.
Negli ultimi vent’anni, la vita si è allungata e oggi non dobbiamo più sorprenderci se vediamo alcuni anziani arrivare ad età comprese tra i 90 e i 100 anni in maniera maggiore rispetto al passato.
Fino a qualche tempo fa, gli adulti che raggiungevano 70 anni erano visti in modo diverso rispetto ad oggi, grazie anche al modo di vivere e alla ricerca che ha fatto si che la vita possa proseguire e allungarsi con maggiori confort.
Il borgo dove si vive più a lungo in tutta Italia
La maggior parte della gente over 65, oggi è molto attiva e si è messa a passo con i tempi utilizzando strumenti tecnologici. E partecipando ad iniziative e attività motorie a volte superando anche il numero dei giovani.
In Italia, molto conta anche il tenore di vita e quindi l’impatto che lo stress ha sul nostro corpo. E molto è dovuto anche dalla città in cui si vive che a volte può risultare invivibile per una serie di motivi.
Negli ultimi tre anni, la pandemia Covid-19, ha messo a dura prova tutti quanti e in particolare gli anziani che sono state tra le categorie più a rischio per via di questo tremendo virus.
Grazie all’innovazione e alla ricerca, i vaccini hanno contenuto le drastiche conseguenze che il Covid-19 ha portato nei primi mesi della sua espansione sul territorio mondiale, limitando così il numero di morti.
In Italia, tutto sommato, rispetto ad altri Paesi del mondo, si vive meglio a livello di tenore di vita e di alimentazione. Ed esiste un borgo in Italia dove la vita è più longeva rispetto a tutti gli altri posti.
La scoperta dei ricercatori
Si tratta di Campodimele, che si trova nel Lazio e sorge a pochi passi dalla Riva di Ulisse, vicino al Monte Faggeto nella catena dei Monti Aurunci e presenta solo 500 abitanti che tengono vive le tradizioni ciociare.
Grazie al progetto Monica, effettuato da un gruppo di ricercatori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, facendo delle ricerche sui problemi cardiovascolari hanno notato che dagli anni ’80 ad oggi molti anziani tra i 76 e 102 anni di Campodimele, avevano un livello di colesterolo cattivo più basso rispetto la media.
Il motivo sta nel DNA dei campomelani, che secondo alcuni campioni analizzati, presenterebbe una mutazione che sintetizza la proteina che regola il metabolismo dei lipidi proteggendo il corpo da malattie cardiovascolari che sono legate al diabete e all’ipercolesterolemia.
Questo primato, ha fatto ipotizzare che quello che è emerso sia il frutto dell’alimentazione degli abitanti di questo posto che tendono a consumare la zuppa di cicerchie e abbondante miele.
In questo borgo, è possibile trovare tantissimi allevamenti di api e proprio il suo nome Campodimele, sembra derivare da Campus Mellis. Ossia campo di miele anche se in molti vengono tratti in inganno e pensano che in questo posto ci siano abbondanti cultivar di mele.