I monti del nostro Paese nascondono spesso pittoreschi castelli, le cui sale hanno ospitato personaggi che hanno fatto la nostra storia.
Le zone alpine ospitano, spesso, edifici storici che arrivano da molto lontano. Le loro mura sono intrise di racconti, misteri e leggende che noi, oggi, possiamo solo immaginare. Alcune sono arrivate fino a noi e si riscoprono passeggiando nelle antiche stanze delle fortezze.
Uno in particolare merita di essere visitato. Si tratta del Castello di Fènis, in Valle d’Aosta. Il borgo che sorge ai piedi del castello è animato da, circa, 1.700 abitanti. E’ incastonato nelle Valli di Clavalité, di Champorcher e di Cogne.
Il castello è certamente l’attrazione principale del borgo. E’ considerato il più rappresentativo della Valle d’Aosta. Un edificio imponente la cui caratteristica principale è quella di non essere costruito su un promontorio, ma su una collina priva di difese naturali.
Questo dimostra che, molto probabilmente, venne costruito non per difesa, ma, semplicemente, per essere la dimora della famiglia Challant-Fénis. La sua architettura è il risultato di costruzioni avvenute nell’arco degli anni.
Le torri, per esempio, così come le mura furono aggiunte nel XIV secolo da Aimone di Challant. Il castello di epoca medievale rimase come dimora della famiglia Challant del ramo di Fènis fino al 1716.
Venne ceduto poi al Conte Baldassarre Castellar di Saluzzo Paesana. Le vicende di questa famiglia però, portarono ad un lento degrado dell’edificio, tanto che nel tempo divenne una semplice abitazione rurale.
Le sale del piano terra divennero delle stalle e il primo piano venne usato come fienile. Nel 1895 Alfredo D’Andrade acquistò il castello, lo ristrutturò nelle sue parti rovinate e lo donò lo Stato.
Oggi infatti appartiene alla Regione Autonoma Valle d’Aosta. Nonostante il tempo, gli interni hanno mantenuto degli affreschi molto interessanti a livello storico. Da ammirare il San Giorgio che, per salvare la principessa, uccide il drago.
E il loggiato con i suoi filosofi e saggi che, in mano tengono dei rotoli di carta dove sono scritte in francese antico delle massime morali, dei proverbi e delle sentenze. E’ possibile, poi, passeggiare nella sala d’armi e ammirare i dipinti dell’Annunciazione di San Cristoforo.
Il castello è aperto al pubblico ed ogni anno richiama all’incirca 80.000 persone. Anche in questo caso il maniero ha richiamato l’interesse del cinema. Nel 1985 fu utilizzato come set per alcune scene esterne del film “Fracchia contro Dracula”.
Oltre al castello vale la pena visitare le dimore nobiliari dei Challant, quella di Chenoz, dei nobili De Tiller e la Casa dei Ramein, e il Museo dell’artigianato valdostano di tradizione dove sono esposti manufatti e sculture che raccontano la storia della vita di questo piccolo borgo.
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