“Il giugno 2024 è stato il più caldo di sempre”, i dati Copernicus

I dati diffusi dal sistema Copernicus ci restituiscono una realtà allarmante: giungo 2024 è stato il più caldo da quando esistono misurazioni.

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Allarme temperature – viaggi.nanopress.it

Gli ultimi dati diffusi dal sistema europeo Copernicus che si occupa di rilevazioni climatiche sono l’ennesimo nuovo campanello d’allarme sui cambiamenti climatici che, tutti, finiremo con lo sperimentare sulla nostra pelle.

E ad essere particolarmente preoccupante non solo la temperatura media dei mari ma anche quello che si è registrato in termini di anomalie da noi e in altre zone del pianeta.

Il triste record del giugno 2024

Sembra diventata una triste abitudine quella di leggere i dati relativi alle temperature medie forniti dagli organi internazionali. Soprattutto perché queste temperature medie continuano ad essere tutte fuori scala rispetto a qualunque rilevazione fatta negli anni passati.

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Una scena che si ripete sempre più spesso – viaggi.nanopress.it

Secondo i dati diffusi dal servizio europeo per il clima Copernicus, la temperatura media dell’aria è stata 0,67 °C più alta rispetto al periodo compreso tra il 1991 e il 2020 e 0,14°C più alta rispetto alla temperatura registrata nello stesso mese dell’anno scorso, che era già stata a sua volta segnalata come temperatura più alta in assoluto.

Oltre ai dati della temperatura media dell’aria, prosegue il report di Copernicus, c’è da segnalare anche che siamo purtroppo in una sequenza di temperature più calde rispetto ai corrispettivi mesi degli anni precedenti.

Una situazione simile si è già verificata tra il 2015 e il 2016. Questa però non è certo una consolazione e soprattutto ci porta ad avere 12 mesi consecutivi di temperature medie che sono 1.5°C superiori a quella famosa soglia del periodo pre-industriale, oltre il quale non saremmo dovuti andare già da molto tempo.

L’Europa è la più calda e i mari soffrono

La temperatura media dell’acqua in superficie per giugno 2024 si è attestata sui 20.85° C tra il sessantesimo parallelo Nord e il sessantesimo parallelo Sud. Anche questa rilevazione, sottolinea il report di Copernicus, è fuori scala rispetto alla media e al passato. Siamo, per la temperatura superficiale dell’acqua, al quindicesimo mese di fila con temperature superiori alla media rispetto ai corrispettivi mesi dell’anno precedente.

E a quanto pare la zona più calda è stata proprio quella europea con 1.57°C sopra la media del periodo 1991-2020. Nel continente europeo le zone in cui si è registrato il picco maggiore sono quelle delle regioni sudorientali e la Turchia, mentre si sono mantenute nella media quelle dell’Europa occidentale, dell’Islanda e della Russia nordoccidentale, sempre in Russia invece la Siberia settentrionale ha registrato una temperatura più alta della media. Rimanendo nel bacino del Mediterraneo anche il Medio Oriente e il Nord Africa hanno registrato temperature più alte.

Altre aree in cui si sono registrati picchi di temperatura fuori dal comune sono state la zona orientale del Canada e quella occidentale degli Stati Uniti, cui si uniscono Brasile e Messico. Ultima area con temperatura anomala è l’Antartide occidentale.

Un’area in cui invece si è registrata la temperatura più bassa è l’area orientale del Pacifico equatoriale. La motivazione potrebbe essere lo sviluppo di una corrente di La Ninja. Questi dati sono purtroppo in linea con quanto abbiamo già visto negli anni passati e sono il segnale che occorre prendere effettivamente sul serio la crisi climatica.

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