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Borghi d'Italia

Il borgo più colorato d’Italia, sembra di essere a Barcellona: amato dai turisti

Il borgo più colorato d’Italia che si ispira allo stile di Gaudi si trova in quest’isola meravigliosa. É il frutto di un progetto volto alla salvaguardia e alla valorizzazione dei piccoli centri.

Borgo più colorato d’Italia – viaggi.nanopress.it

Tra tutte le regioni d’Italia, la Sicilia è di sicuro quella che più di tutte è capace di stupire e affascinare. In ogni sua parte, nasconde angoli sconosciuti e che sembrano costituire un mondo a parte, quasi allontanandosi del tutto dalle caratteristiche iconiche di quest’isola conosciuta in tutto il mondo.

Lontano dalle mete più note e frequentate dai turisti, dalle spiagge più celebri e dai paesini più famosi, si trova una piccola realtà che sembra aver portato un po’ di Spagna proprio a due passi da Palermo.

Parliamo di Borgo Parrini, una piccola frazione del vicino comune di Partinico che negli ultimi anni è stata rivalorizzata e riportata a nuova vita.

Il borgo più colorato d’Italia: Borgo Parrini in Sicilia

Basta solo un’ora per visitare in lungo e in largo questo sogno eccentrico. E basta ancora meno per innamorarsene perdutamente.

Il borgo più colorato d’Italia – viaggi.nanopress.it

La prima cosa che viene in mente quando ci si trova tra le viuzze di Borgo Parrini è inevitabilmente la Barcellona di Gaudi. I mosaici, il tripudio di colori e le forme particolarmente eccentriche degli edifici rimandano infatti al genio catalano che ha reso Barcellona una delle città più belle e particolari d’Europa.

Seppur Borgo Parrini non abbia certo le dimensioni e la fama di questa tanto nota città, è comunque un luogo che vale la pena visitare se di passaggio da queste parti, un luogo che si allontana dai classici stereotipi di cui è ricoperta la Sicilia. Qui non c’è posto per i cliché. A dominare sono solo il colore e l’arte che insieme hanno riportato in vita un piccolo borgo che in passato è stato completamente abbandonato a sé stesso.

La storia di Borgo Parrini, dall’abbandono alla redenzione

Borgo Parrini nasce intorno al XVI secolo come un piccolo centro agricolo. I primi abitanti del villaggio furono i Gesuiti di Palermo che decisero di acquistare qui alcuni terreni. Con il passare del tempo, il villaggio inizia ad espandersi, grazie anche ai profitti generati dalla terra.

I Gesuiti costruiscono quindi una chiesa e strutture da utilizzare come magazzini, oltre che case e abitazioni per i coloni. É così che nasce Borgo Parrini, il cui nome in dialetto siciliano vuol dire letteralmente borgo dei preti.

Verso la fine del Settecento il borgo passa poi nelle mani del principe Henri d’Orleans. Poi, nel secondo dopoguerra, inizia a subire le conseguenze della terribile piaga dello spopolamento. Come molti altri borghi italiani e siciliani, Borgo Parrini inizia a svuotarsi fino ad essere completamente abbandonato da tutti. A rimanere qui sono pochissime persone, tra qui Giuseppe Gaglio.

Una colorata storia di rinascita

É proprio grazie a Gaglio che il borgo è oggi una delle destinazioni più originali e suggestive di Sicilia. L’imprenditore, insieme agli altri abitanti che hanno deciso di non abbandonare il loro paese, hanno lavorato insieme per dare una vita nuova al borgo.

Così nel corso degli ultimi anni, Borgo Parrini è diventato un tripudio di colori e opere d’arte che ricordano moltissimo lo stile dell’architetto catalano Antoni Gaudi. Tra le piccole vie e le case del paese si trovano murales e citazioni poetiche, maioliche e straordinare sculture che hanno reso questo posto un vero e proprio museo a cielo aperto.

Borgo Parrini – viaggi.nanopress.it

Sulle pareti delle abitazioni si possono ammirare murales che raffigurano Frida Kahlo e che riportano frasi di artisti dal calibro di Coelho, Mandela e Gandhi.

Insomma, Borgo Parrini è una tappa imperdibile per tutti coloro che desiderano immergersi nella bellezza e nell’arte siciliana, quella volta a riportare in vita qualcosa altrimenti destinata a morire per sempre, quella che valorizza il territorio e lo rende speciale.

Chiunque si trovi qui avrà sì l’impressione di trovarsi quasi a Barcellona, ​​ma saranno due gli elementi a fargli capire davvero dove ha messo realmente piede: l’autentico calore e l’ospitalità della Sicilia.

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