Tra sentieri, musei, chiesette e profili delle Alpi, un paesino che vi rimarrà sicuramente impresso.
Capoluogo della Muggiasca e antica stazione climatica, vi accompagniamo alla scoperta della storia di questo paese, indissolubilmente legata al suo compito di preservare la cultura e le tradizioni del luogo. Fino alla Seconda guerra mondiale, questo “ramo affacciato sul lago di Como” si manteneva grazie al turismo e all’allevamento, fondamentale per la produzione del latte e i prodotti caseari.
Tra le sue bellezze, oltre agli scorsi da cartolina, Vendrogno però permette di effettuare piacevoli escursioni inserite in splendidi contesti naturali. Tra questi la cima del Monte Muggio, l’Alpe Giumello, l’Alpe Camaggiore, tutte mete che offrono bellissimi scorci a picco sul lago.
Perché visitare Vendrogno
Vendrogno è un comune posto a 730 metri di altitudine, capoluogo della Muggiasca e vanta diverse frazioni tra cui Camaggiore, Inesio, Mornico, Mosnico, Noceno, Sanico, Comasira che risalgono i fianchi del Monte Muggio, con rustici alpeggi: è posizionato su un pendio soleggiato del Monte Muggio, alla destra del torrente Pioverna. Una prima attestazione della presenza romana risale al cippo dedicato a Livia e a “L. Tullius Secundus”. Il paese fu nei secoli un’importante stazione climatica, soprattutto tra il XVIII secolo e la Seconda Guerra Mondiale.
Proprio perché l’allevamento e l’attività lattiero-casearia sono tra le punte d’eccellenza di questo luogo, tra i maggiori punti di interesse segnaliamo il “Muu – Museo del latte e della storia della Muggiasca”, inaugurato nel 2008 nei locali dell’ex-latteria turnaria, per quasi un secolo adibiti alla lavorazione e alla trasformazione del latte, è nato con il compito di conservare e tramandare reperti e tradizioni legati alla vita e alla cultura materiale della Muggiasca.
Una scampagnata a Vendrogno: un tragitto per scoprirla in tutta la sua bellezza
A Vendrogno potete prendere il sentiero verso Taceno fino alla mulattiera che in breve vi porterà a S. Sebastiano di Comasira: arrivati lì potrete passeggiare tra le vie del paese caratterizzate dallo stile medievale.
Alla fine del villaggio troverai, sotto una porta nascosta, due porte meravigliose. Si può percorrere via Cameroni e proseguire verso S. Lorenzo: dopo aver superato l’agriturismo Ca’ Martino, si può prendere il sentiero che attraversa gli ulivi e poi i castagneti. Raggiunta la chiesa si può proseguire verso est fino a Inesio, dove si trovano le porte rotonde conservate. Sopra la contrada Inesio si può ammirare una torre di avvistamento e il suo caratteristico portone.
Uscendo dal paese procedendo verso ovest, ci si può incrociare con il percorso SP66 che porta a Mosnico: qui si può ammirare la finestra trilitica della chiesa di S. Rocco. Proseguendo fino al paese troverete il lavatoio che si collega con il percorso SP66, che attraverserete nuovamente. La mulattiera tra i castagneti vi condurrà a Mornico: qui sono presenti diversi ritrovamenti di porte medievali, tra cui l’affresco della Vergine con Santi su un grande edificio del 1600. Giunti a S. Bernardo si può proseguire verso Sanico e, prima di entrare in paese, si può ammirare il meraviglioso castagno monumentale (già esistente nel XIII secolo) sotto S. Giacomo. Le porte di Sanico risalgono al 1700 e furono realizzate grazie alle rimesse dei fabbri emigrati a Venezia.
Due passi per Vedrogno: tra chiese e affreschi del 1300
Una volta completata la visita del borgo, potete raggiungere piazza Vercone e poi dirigervi verso S. Grato al bivio: qui troverete una piccola chiesa, famosa per la sua statua in stile romanico locale risalente al XIII secolo. Si scende poi verso Vendrogno, seguendo il percorso IT.08, dove si nota subito come gli edifici siano addossati gli uni agli altri a costituire una fortezza: il suo nucleo un tempo era conosciuto come Bruga. Sono presenti diversi cancelli circolari in diversi materiali lapidei; interessante sono soprattutto i due affreschi all’inizio della mulattiera per Noceno, risalenti al 1300.
Potete proseguire sul sentiero principale interno al paese, dirigendosi verso est: dopo un breve cammino troverete sulla vostra sinistra le mura di una casa a forma di croce, al confine tra Bruga e Vendrogno. Molti dei cancelli che incontrerete sul vostro cammino, rappresentano delle chiavi con dei simboli sopra: il più affascinante è sicuramente quello che si trova all’ingresso dell’edificio situato nei pressi della fontana di S. Carlo (il simbolo rappresenta una croce greca. È anche si pensa che questa casa abbia ospitato un tempo un vescovo fuggito da Milano durante le invasioni barbariche). Da non perdere, infine, la chiesa di S. Antonio affrescata che ospita il famoso “Giudizio Universale” risalente al XVI secolo.