Brutte notizie all’orizzonte: per i viaggiatori si prospetta un futuro in cui anche il bagaglio a mano si dovrà pagare. E questo perché la visione in realtà si è già avverata nel presente. Negli Stati Uniti per la precisione. Dove ben due compagnie aeree la Spirit Airlines, con base in Florida, e la Allegiant Air, in Nevada, la applicano già con profitto. Si tratta di due vettori low cost, e a quel che sembra hanno deciso di adottare la filosofia fino in fondo.
Insomma, non c’è solo la Ryanair a escogitare sempre nuovi sistemi per tirare sul prezzo del biglietto. Ma se spesso quelle di Michael O’ Leary non sono altro che provocazioni, qua si fa sul serio. Allegiant ha introdotto la tassa sul bagaglio a mano il 4 aprile scorso, mentre Spirit ce l’ha in vigore da due anni. Già all’epoca ci furono proteste da parte di associazioni di consumatori e addirittura sembrava fosse intervenuto il Congresso. Ma tutto è caduto nel vuoto, e grazie a questo balzello ora l’azienda si ritrova con il 12% in più di introiti.
Sarà per questo che la Allegiant ha fiutato l’affare e ha deciso di accodarsi. Il motivo è sempre quello: l’aumento del costo dei carburanti. Che per un vettore a basso costo può significare molto. Soprattutto quando si dà la possibilità al passeggero di risparmiare sul costo del bagaglio da stiva e viaggiare solo col bagaglio a mano. All’occhio del viaggiatore la piccola valigetta improvvisamente si trasforma in una borsa di Mary Poppins nella quale cercare testardamente di stipare tutto. Con notevoli problemi sull’aeromobile all’atto di chiudere la cappelliera.
Brian Davis, portavoce della compagnia, ha ammesso apertamente ai giornalisti che il motivo della tassa sta nell’aumento dei costi del carburante. Ma ha dichiarato anche che si tratta di una questione di “costume e mentalità”: nel corso degli anni la fase di imbarco è diventata sempre più lenta a causa del vizio di cercare di riempire a dismisura il bagaglio a mano. Cappelliere che faticavano a chiudersi, ressa per accaparrarsi lo spazio… e soprattutto un pessimo bilanciamento tra le valigie portate a bordo e quelle in stiva. Ecco perché, secondo Davis, imporre una tassa del genere significa anche cambiare la mentalità delle persone. Magari chi vuole risparmiare davvero deciderà che del bagaglio può farne a meno, e per andare al mare a Miami gli basta solo il costume da bagno: di conseguenza, anche la compagnia recupererà sul consumo di carburante.
La tariffa applicata da Allegiant Air è di 35$, ma se si prenota prima si può pagare anche fino a un minimo di 10$ per il bagaglio a bordo. Fanno eccezione borse, portatili o anche valigie che possono comodamente rientrare sotto al sedile. Chi imbarca il bagaglio invece deve dimostrare di aver pagato il dovuto, pena l’espulsione dal velivolo. Come reagiranno i viaggiatori? E le altre compagnie? In quante cominceranno a seguire la stessa filosofia, quando vedranno i benefici economici che porterà? Sarà meglio tenere d’occhio la situazione. E nel frattempo, per prepararci, dovremmo studiare altri escamotage per risparmiare sul costo della valigia, come ad esempio comprarci una giacca multitasche.
Foto da Flickr
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