Gli esperti di vari team di ricerca sono riusciti a identificare una nuova specie che non era stata mai vista prima, ecco di cosa si tratterebbe. Sembra davvero incredibile.
Quello che dovete sapere su questa nuova specie che gli esperti sono riusciti a identificare. Sembra incredibile, eppure si tratterebbe proprio di questo.
È una nuova specie mai vista prima
Di recente gli esperti hanno identificato una nuova specie che non avevano mai visto prima. Tutto è cominciato quando è avvenuto un notevole ritrovamento di fossili nel lago Kariba nello Zimbabwe. Dopo aver recuperato i resti, i ricercatori hanno iniziato a studiarli, dopodiché hanno anche pubblicato uno studio molto interessante. La ricerca è stata pubblicata poco tempo fa presso l’Acta Palaeontologica Polonica, dove si è parlato in particolare dei resti fossilizzati dell’unica zampa posteriore della specie, tra cui la coscia, la tibia e le ossa della caviglia. La scoperta delle zampe è avvenuta nei pressi di una roccia, dove i resti erano rimasti bloccati a lungo tempo.
La scoperta è sorprendente dal momento che questi resti risalirebbero al periodo del Tardo Triassico, cioè circa 210 milioni di anni fa. La specie in questione si chiama Musankwa sanyatiensis, i cui resti sono stati trovati presso l’isola di Spurwing, sul lago Kariba, nello Zimbabwe. Questa specie farebbe parte del gruppo dei Sauropodomorpha. Gli esperti sono riusciti a fare un grande lavoro, dal momento che il materiale fossile era piuttosto limitato. Ciononostante, i ricercatori sono riusciti a studiare queste ossa che possiedono delle caratteristiche davvero uniche che fanno sì che si distinguano da molte altre.
Ecco di cosa si tratta
Ma cosa sarebbero i Musankwa sanyatiensis? Si tratta di un clade di dinosauri dal collo lungo vissuti durante il Tardo Triassico. Con questa scoperta, si trova la quarta specie di dinosauro nello Zimbabwe. Le altre tre erano state Syntarsus rhodesiensis nel 1969, Vulcanodon karibaensis nel 1972 e Mbiresaurus raathi nel 2022. A studiare i resti di questi animali sono stati i ricercatori dell’Università di Witwatersrand (Wits) in Sudafrica, del Museo di storia naturale dello Zimbabwe e della Stony Brook University di New York. Alla guida dei gruppi c’era il professor Paul Barrett del Museo di storia naturale di Londra.
È davvero sorprendente come a distanza di tutti questi anni si continuino a fare delle scoperte di questo tipo. E chissà quante altre se ne faranno in futuro, grazie anche all’ausilio delle nuove tecnologie. Probabilmente queste ridurranno i tempi di ricerca e ci chiariranno le idee in modo ancor più efficiente. Questa è una scoperta davvero sensazionale che ha stupito tantissime persone, soprattutto appassionate di dinosauri.