Piccoli consigli di viaggio per chi, pioggia o no, vorrà muoversi per l’Italia sotto Pasqua e Pasquetta.
Ammesso che a Pasqua e Pasquetta non piova, e soprattutto che siate in ferie, sotto le feste primaverili si possono organizzare brevi scappatelle in giro per l’Italia in alcuni dei borghi più belli del Paese. Da Nord a Sud, ecco la nostra selezione.
Vespasiano Gonzaga Colonna fu un principe condottiero illuminato e visionario, che nella seconda metà del 1500 costruì Sabbioneta dal nulla, creando un luogo di sorprendente bellezza e dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Vespasiano fu l’ultimo duca e con lui morì la gloria della città. Eppure il sogno è rimasto intatto nella sua materializzazione terrena.
Sabbioneta deriva il suo nome dal latino sabulum: sabbia. Siamo nella bassa Pianura Padana tra Mantova e Parma, dove crescono i depositi alluvionali dei fiumi Po e Oglio divenuti sabbie secche in seguito alla bonifica benedettina dell’XI secolo. Qui Vespasiano Gonzaga Colonna, rappresentante di un’illustre Signoria del Rinascimento, colto principe e seguace di Vitruvio, fece costruire la sua città, erigendo monumenti immortali.
Tra vigneti, campi di grano e borghi antichi, San Gimignano è un degno rappresentante della Toscana del Chianti e della Val D’Orcia, dove regnano sapori inconfondibili e la buona cucina tradizionale.
Iscritto dal 1990 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO, San Gimignano è una gemma toscana con una storia interessante che inizia nella preistoria e conosce il suo periodo di massimo splendore nel Medioevo. Da borgo a cavallo della via Francigena e feudo del vescovo di Volterra, il borgo medievale di San Gimignano si è sviluppato dalla collocazione in un punto geografico strategico che lo ha reso meta di pellegrini, soprattutto francesi, diretti a Roma.
Situata a 142 metri sul livello del mare, con sullo sfondo la Repubblica di San Marino, Rimini e Carpegna, Gradara rappresenta uno straordinario connubio urbanistico e architettonico. Gradara è un delizioso paesino delle Marche, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, arroccato su una collina sulla cui sommità svetta uno splendido castello medievale con la sua imponente cinta muraria.
La leggenda narra che il castello fu teatro della famosa e tragica storia d’amore di Paolo e Francesca, presi l’uno nelle braccia dell’altra e uccisi da Gianciotto, marito di Francesca. Questa storia d’amore fu immortalata da Dante nella sua Divina Commedia. Se volete conoscere meglio la storia di Gradara, vi consigliamo di visitare il Castello, che tra l’altro è uno dei meglio conservati d’Italia. Nel corso dei secoli è stata dimora di diverse famiglie aristocratiche. Borgia compresi.
Lucrezia Borgia visse qui per un po’ dopo il matrimonio con Giovanni Sforza nel 1494. Il matrimonio durò 3 anni, finché il cattivo padre di Lucrezia, papa Alessandro VI, lo costrinse ad ammettere la sua impotenza su un documento firmato. Era un modo per risparmiare la vita all’uomo e per permettere a Lucrezia di sposare un altro fidanzato, più consono agli interessi del padre.
La parte più suggestiva di Vico del Gargano è sicuramente il centro storico, un labirinto di vicoli tutti da scoprire, cinti da mura, che nel corso dei secoli sono state inglobate nel tessuto cittadino. Da non perdere una foto al Palazzo della Bella e al Castello di Vico del Gargano.
L’edificio, realizzato da Ignazio Della Bella, è una costruzione “recente” del XX secolo e ripropone l’architettura neogotica di Palazzo Vecchio a Firenze. Si sviluppa su due piani, delimitati da due torri circolari minori e dalla maestosa torre che domina l’edificio. Passeggiando per Vico del Gargano vi troverete davanti al Castello dalla forma quadrilatera. Il Castello è composto da vari moduli aggiunti nelle varie epoche con l’arrivo a Vico di Normanni, Svevi e Aragonesi che governarono Vico nell’antichità. Potete decidere di consumare un pasto nel cortile del castello, servito in un ambiente unico.
Il paese di Geraci Siculo è situato a sud-est di Cefalù, e ricade nel Parco delle Madonie a oltre 1000 metri di altitudine. Con i suoi vicoli stretti e le piccole chiese una visita al paese è un vero salto indietro nel tempo. Le strade strette e tortuose conducono oltre graziose casette in pietra, cortili e sentieri acciottolati. Risalendo i sentieri si arriva infine alle rovine di un piccolo castello dell’XI secolo (il Castello dei Ventimiglia) sopra il paese.
Il castello risale al periodo bizantino e fu trasformato dai Normanni per le loro difese. Sopravvivono ancora i ruderi del castello e con essi la chiesa di Sant’Anna che domina i ruderi. Si dice che qui fosse custodito il cranio di Sant’Anna fino al XIII secolo. Nelle vicinanze si trova la chiesa di San Giacomo che contiene un crocifisso ligneo del XIV secolo e affreschi bizantini.
Sebbene sia un piccolo villaggio con solo un paio di migliaia di residenti, Geraci-Siculo ha un gran numero di chiese la cui architettura e i cui tesori si aggiungono al fascino del villaggio. Altro edificio interessante è il Bevaio che è uno stabilimento balneare fatto costruire dal marchese Simone Ventimiglia e presenta due fontane in pietra che riversano l’acqua in una vasca centrale. Le fontane sono sormontate da piramidi di pietra ciascuna decorata con uno stemma.
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