Terremoti più forti in Italia, ecco di quali si tratta. Scopriamoli insieme, tenendo conto solo di quelli avvenuti in epoca strumentale.
L’Italia è un Paese straordinario, ricco di bellezze in ogni angolo, ricco di storia e di cultura. Anche la natura non è da meno, e ci regala territori meravigliosi caratterizzati da paesaggi mozzafiato.
Purtroppo però, l’Italia è anche un Paese ad elevata sismicità, nel quale ci sono aree più soggette a terremoti; ma quali sono stati i terremoti più forti avvenuti nella storia del nostro Paese?
Andiamo a scoprirlo insieme in questa classifica che fa riferimento ai dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, tenendo conto ovviamente solo dei terremoti avvenuti in epoca strumentale, e cioè quando è possibile registrarli.
Come abbiamo detto, l’Italia è un Paese ad elevata sismicità, con zone più soggette a terremoti frequenti, come ad esempio l’area vesuviana nei dintorni di Napoli, l’area dei Colli Albani a sud di Roma o l’area etnea nei dintorni di Catania.
Poi ci sono anche zone dove i terremoti avvengono più di rado, ma con una maggiore intensità, come la zona dell’Appennino Calabro e la Sicilia Orientale.
Nel corso della nostra storia ci sono stati davvero tantissimi terremoti, che hanno causato migliaia e migliaia di vittime, ma anche danni irreversibili ai territori italiani e alle bellezze del nostro Paese.
Come ad esempio quello del Friuli Venezia Giulia del 6 maggio 1976, con una magnitudo di 6.4 della scala Richter; in quell’occasione, morirono quasi mille persone, 19.000 abitazioni furono distrutte e più di 100.000 furono sfollati.
Oppure il terremoto dell’Irpinia, che coinvolse Campania e Basilicata, avvenuto il 23 novembre 1980; qui persero la vita quasi 3000 persone, mentre furono quasi 400.000 quelli che rimasero senza casa.
Eppure, non sono stati questi i terremoti più forti avvenuti nella storia d’Italia. Scopriamo quali sono, usando sempre come scala di riferimento la magnitudo Richter.
In questa triste classifica, ad occupare il terzo posto è il terremoto della Calabria meridionale, conosciuto anche come il terremoto di Reggio e Messina, del 5 febbraio 1783.
Questo terremoto fu una vera e propria catastrofe che colpì l’Italia meridionale nel diciottesimo secolo, le scosse furono tantissime e proseguirono per giorni e giorni, con magnitudo comprese tra 6 e 7 della scala Richter. I danni furono davvero incalcolabili e morirono più di 50.000 persone.
Al secondo posto invece, il terremoto della Basilicata, del 16 dicembre del 1857. Con una magnitudo di 7.1, questo terremoto devastò in particolare la Val d’Agri, e anche in questo caso i danni furono incalcolabili; solo a Montemurro, il comune più colpito, morirono quasi 4000 persone e ci furono circa 11000 vittime in totale.
Al primo posto di questa terribile classifica però, il terremoto di Messina del 28 dicembre 1908. Questo è considerato uno dei terremoti più catastrofici del XX secolo, con una magnitudo di 7.1, e in circa 37 secondi danneggiò gravemente la città di Messina e quella di Reggio Calabria.
Tantissimi gli abitanti che persero la vita, e si stima che furono metà dell’intera popolazione di Messina e un terzo di quella di Reggio Calabria.
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