Hanno invaso le nostre acque, ora gli studiosi temono la diffusione

Una specie i cui esemplari hanno invaso le nostre acque, preoccupa e non poco gli studiosi. La loro diffusione potrebbe essere un problema. Ecco perché.

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mare- viaggi.nanopress.it

Si parla di questi esemplari ormai da diverso tempo. L’opinione pubblica così come gli scienziati, divisa tra l’interesse curioso e la preoccupazione per le conseguenze della presenza di questa specie in maniera sempre più copiosa. Vediamo di che si tratta.

Hanno invaso le nostre acque, scienziati preoccupati

Si fa un gran parlare di questa specie, considerata prelibatissima da alcuni, e incredibilmente pericolosa per altre. Ci riferiamo al granchio blu. Milioni di esemplari hanno invaso le nostre acque, con grande disappunto di chi osserva da vicino gli ecosistemi dei nostri mari.

Granchio blu, azzurro o anche reale, molti nomi diversi per questo crostaceo della famiglia dei Decapodi che di norma dovrebbe vivere nelle coste atlantiche del continente americano. Condizionale d’obbligo perché gli avvistamenti di questa specie in altre acque si sono fatti sempre più frequenti.

Originario dell’oceano Atlantico, si trova anche in Nuova Scozia ed Argentina, e talvolta anche nei fiumi. Si tratta infatti di una specie incredibilmente resistente, che tollera rispetto ad altre, anche salinità inferiori a quelle del mare. Come è arrivata anche nel nostro paese?

La colpa è delle navi, che incamerando acqua hanno catturato numerose specie, introducendo accidentalmente la specie in zone come Mar Baltico, Mar Nero, Mar Mediterraneo.

Una specie “killer”

Non ci è voluto dunque molto tempo prima di avere i primi avvistamenti nel nostro paese. Le prime notizie risalgono al 1950 nella zona della Laguna di Venezia, poi a Genova e in Sicilia.

Gli avvistamenti si sono fermati perché evidentemente la specie non riusciva ad acclimatarsi, almeno fino al 2015, quando è riapparsa nella Laguna di Marano. Da lì è stata poi continuamente avvistata in Basilicata, Puglia, la costa del Cilento. Dal 2020 e fino allo scorso anno ormai si pul parlare di presenza fissa, con catture effettuate anche presso l’Elba e in Salento.

Il Granchio Blu è conosciuto anche come Killer dei Mari. Il motivo è presto detto: essendo onnivoro si nutre di piccole specie come vongole, cozze, crostacei e diversi tipi di pesce. Inoltre è in grado di danneggiare anche le reti dei pescatori. Questo secondo gli scienziati sta provocando un danno enorme. Danneggia interi ecosistemi, creando anche danni economici dovuti alla scomparsa di tutte queste specie.

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Granchio blu – viaggi.nanopress.it

Un problema che mette a dura prova un settore che già arranca per via della sempre più pressante domanda. Secondo gli esperti infatti il 66% dei mari e sfruttato al massimo delle possibilità. Sapete che però pericolosità a parte, il granchio blu è anche molto prelibato? Ebbene sì, perché soprattutto negli Stati Uniti sono stati in grado di dimostrare che lo si può cucinare come un astice o un’aragosta.

Non solo, molti chef preparano anche interi menù dall’antipasto al dolce con questo incredibile crostaceo.

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