Lignano è famosa per le sue spiagge, ma anche per le ricette tipiche della tradizione a base di pesce e per l’ottimo vino che le accompagna.
Siamo abituati a pensare ai nostri lidi come mete per le vacanze estive, ma in realtà il mare d’inverno ha un suo fascino. Un luogo rinomato per la spiaggia come Lignano Sabbiadoro, in questa stagione può offrire altro.
Potrebbe essere un’occasione per assaggiare i piatti tipici della tradizione lignanese. Tra questi ci sono le sarde in saor, il musèt con brovade, oppure la zuppa di pesce. Immancabile sulle tavole del Friuli in genere è il frico, un piatto a base di cipolle e patate, con formaggio fuso.
Le sue origini paiono essere molto antiche. Di certo era un piatto povero. Per prepararlo si utilizzavano gli avanzi. Per cucinarlo i contadini mettevano ciò che rimaneva del formaggio in un tegame con il lardo e lo facevano sciogliere.
Poi proseguivano nella cottura fino ad abbrustolirlo. Quando i lavoratori stavano lontani da casa, come i boscaioli, se lo portavano per avere di che sfamarsi. Nel corso del tempo la ricetta è cambiata, il formaggio utilizzato ora è il Montasio.
A questo sono state aggiunte le verdure, cipolle stufate e patate lesse. Una pietanza accompagnata dalla polenta, che può essere sia grigliata che morbida. Oppure, per renderlo più gustoso, si possono aggiungere fettine di speck croccante.
Il vino ideale è un rosso friulano come il Peduncolo o il Refosco ottenuti dal vitigno tipico della regione. Naturalmente non possono mancare le pietanze a base di pesce, come i sievoli soto sal, ossia i cefali conservati sotto sale.
Si mangiano con olio e aceto, oppure infarinati e fritti o ancora lessati assieme con alloro, carota, cipolla e sedano. Molto conosciuto è anche l’antipasto di sarde in saor. Il pesce è fritto in abbondante olio e ricoperto con cipolle stufate e sfumate con l’aceto, o vino bianco con pinoli e uva passa.
SI preparano qualche giorno prima in modo che assorbano bene il condimento. Altra pietanza tipica è il brodetto, un primo piatto realizzato con diversi tipi di pescato di laguna oppure solo il gò, Gobius Venetisrum.
Una volta privato delle spine e passato al setaccio frigge con crostini di pane raffermo. Per secondo, invece, le seppie in nero o il bisato in spèo. Le prime stufate nel vino poi nel brodo di pesce e colorate con il loro inchiostro.
Le seconde tagliate a pezzi, cotte come uno spiedo, spèo, fatto da rami di alloro. Rimangono sulla brace almeno 4 o 5 ore finché l’anguilla diventa croccante fuori e morbida dentro. Il vino da accompagnamento è bianco, come il Pinot grigio, la Ribolla Gialla o il Friulano.
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