I danni provocati dal cambiamento climatico sono numerosi e ora rischiano di colpire un luogo bellissimo. Potremmo essere costretti a rinunciare a questo paradiso terrestre. Scopriamo insieme perché.
Il nostro pianeta è ricco di posti di bellezza impareggiabile, alcuni tali da non sembrare nemmeno reali. Sono quelle le località che ognuno di noi inserisce in una sorta di bucket list di viaggi da fare, spesso mete molto lontane. La località di cui parliamo oggi siamo sicuri sia presente in quella di molti di noi eppure è attualmente davvero a rischio. I danni a diverse zone del pianeta procurati in gran parte dall’intervento dell’uomo, stanno agendo in maniera tale da mettere in pericolo la sopravvivenza di alcune zone. Vediamo quale.
Forse dovremo rinunciare a questo paradiso terrestre
Come può un luogo sparire letteralmente dalla faccia della terra? Purtroppo è molto possibile ed ha a che fare con il cambiamento climatico che provoca sempre più disastrosi effetti a catena. Costantemente monitorato dagli esperti che ogni giorno lanciano l’allarme, auspicando nell’attuazione di politiche adeguate e cercano di sensibilizzare il singolo cittadino.
Il paradiso terrestre cui facciamo riferimento si chiama Tuvalu, in precedenza noto come Isole Ellice. Un piccolo stato polinesiano di tipo insulare, che si compone di quattro isole coralline e cinque atolli. Un nucleo di bellezza mozzafiato racchiuso in pochissimi chilometri. Una dimensione così ridotta da classificarlo come quarto paese più piccolo del pianeta (anche se poco più grande di Città del Vaticano) ed il secondo meno abitato al mondo.
Questo perché negli anni l’erosione delle sue coste lo ha reso man mano poco vivibile, costringendo la maggior parte dei suoi abitanti a traslocare altrove. E si stima che se la situazione proseguirà con la velocità di questi ultimi anni, ben presto potrebbe diventare un luogo disabitato e poi scomparire del tutto.
Il motivo oltre l’erosione è l’innalzamento del livello del mare. Secondo le stime l’eventualità più catastrofica potrebbe verificarsi nel 2100. La sua conformazione lo colloca ad appena 4 metri sul livello del mare. Pensate che ogni anno, a causa soprattutto dello scioglimento dei ghiacciai, il mare si innalza ad un ritmo di 1-2 millimetri. Il problema sono i terribili gas serra che agiscono su alcune zone del pianeta già severamente danneggiate.
Qualora si verificasse questa eventualità, il protocollo di evacuazione prevede che i residenti trovino rifugio in Nuova Zelanda, ma forse siamo ancora in tempo per porre rimedio, sostengono gli scienziati.
Tuvalu un luogo piccolissimo ma di enorme bellezza
La bellezza di questo paradiso terrestre è tutta nelle sue spiagge e nell’acqua cristallina, oltre la meravigliosa barriera corallina che lo circonda. Osservando il territorio nella sua interezza dall’alto, i colori dell’acqua e della vegetazione lo fanno apparire quasi come irreale.
Tuvalu letteralmente significa “otto insieme”. Questo era il numero dei suoi atolli abitati in origine. Le isole principali si chiamano Niulakita, Vaitupu, Nanumanga e Niutao, mentre gli atolli sono Nufetau, Nui, Funafuti, Nanumea e Nukulaelae.
Funafuti è considerato l’atollo più importante perché sede dell’isola Fongafale che di Tuvalu è praticamente la capitale.
Forse dovremo rinunciare a questo paradiso terrestre, ma possiamo ancora visitarlo. Per arrivare in questo luogo magico, Fongafale rappresenta l’unico approdo possibile grazie all’aeroporto presente. Per arrivare è necessario imbarcarsi dalle Isole Fiji.
L’unico collegamento possibile tra isole però è via mare. Non ci sono voli interni, ma diversi servizi permettono di imbarcarsi per visitare l’intero arcipelago con soste di circa un’ora. In ogni luogo abitato inoltre è possibile noleggiare degli scooter per gli spostamenti. Naturalmente in caso di vacanza Funafuti è la parte consigliata in cui alloggiare. Soprattutto perché qui, nel villaggio di Vaiaku, si trova l’ospedale. E nella stessa zona anche l’omonimo Hotel. Naturalmente per il pernotto esistono anche diverse guesthouse a conduzione familiare.
Trattandosi di un arcipelago contraddistinto da un clima tropicale, il periodo migliore per programmare un viaggio è da maggio ad ottobre. Le temperature costanti non scendono mai sotto i 28 gradi e non superano i 31, e l’atmosfera è resa piacevole dalle correnti dei venti alisei. Inoltre è il periodo propizio per non incorrere nella stagione delle piogge, molto frequenti soprattutto a novembre, tantomeno in quella dei cicloni.