Sensazionale è dire poco. Il motivo per i quali nelle Filippine i residenti incastrano bottiglie d’acqua sui tetti è sorprendente.
L’arcipelago del sud est asiatico è tristemente noto per la sua povertà. Nonostante la ricchezza dei paesaggi, i suoi cittadini vivono in abitazioni fatiscenti, senza finestre e realizzate co materiale di fortuna. Impossibile, vista la situazione economica, pensare di avere in casa la corrente elettrica che viene riservata solo a quanti si trovano in condizioni economiche più floride. Ma anche questo è un rischio, visto che in molti casi è stata causa di incendi, senza considerare che chi ce l’ha, può utilizzarla per un tempo limitato.
Per evitare di vivere al buio anche durante il giorno gli abitanti hanno trovato un metodo installando sui tetti delle case bottiglie d’acqua contenenti una percentuale di candeggina per evitare che l’acqua si intorbidisca. È così che i raggi del sole che attraversano il liquido riescono a funzionare come delle vere e proprie lampadine, garantendo ognuna dai 40 ai 60 watt.
In realtà questo metodo, sfruttare la rifrazione della luce solare, è un’idea di Alfredo Moser. Il meccanico residente nella cittadina di Uberaba, in Brasile, è diventato noto proprio per aver sperimentato e diffuso questo modo di illuminare le abitazioni, conosciuto come la ‘Solar Bottle Bulb’, regalando la luce a un milione di case.
La sua invenzione è stata pubblicizzata anche sulla BBC, rendendola nota al mondo e diffondendo questo metodo in altri Paesi poveri nel mondo. La ‘lampadina di Moser’, così ribattezzata, viene, infatti, utilizzata in varie realtà, tra le quali: proprio le Filippine, ma anche l’Argentina, le Isole Fiji, l’India, il Bangladesh e la Tanzania.
Questa invenzione non sembra aver cambiato la vita del suo inventore che non è diventato ricco e continua a vivere nella medesima casa in cui ha sempre abitato, ma è stata provvidenziale per numerosissime famiglie che possono contare sulla luce in casa, senza considerare che si tratta di una procedura che rispetta l’ambiente e non rilascia CO2. Non si tratta, purtroppo, di una soluzione che può essere sfruttata durante tutto il corso della giornata, perché svolge la sua funzione unicamente nelle ore di luce solare, ma questo non toglie che ha aiutato molte famiglie ad uscire dal buio nel quale erano perennemente costrette a vivere.
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