Fino all’anno scorso le ferrovie italiane erano tra le più sicure d’Europa, nonostante il tragico incidente di Viareggio del 2009 in cui morirono ben 32 persone. A dichiararlo era stata la CER (Community of European Railway and Infrastructure Companies), l’organismo a cui aderiscono 73 società ferroviarie dell’Unione Europea. E Mauro Moretti, l’amministratore delegato di Trenitalia, nonché presidente del CER, ne aveva approfittato per farsi bello.
Dopo un anno è un organismo al di sopra delle parti, l’ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie), a tornare sull’argomento con il rapporto sulla sicurezza relativo al 2011. Che cosa dice? In sintesi, che “si intravedono miglioramenti ma restano aree di criticità”. D’altronde, tra guasti e ritardi, abbondano le parodie come quella di Trenitalia ti salva la vita. Ma ora andiamo a vedere un po’ di dati.
Gli incidenti classificati come “gravi” (episodi che hanno causato morte o ferimento di persone, danni superiori ai 150.000 euro o interruzione della circolazione superiore alle 6 ore) sono stati 117 nell’anno passato, superando leggermente il valore della media 2005-2011. Di conseguenza ci sono stati 74 morti e 36 feriti gravi, anche se si deve evidenziare che quasi il 92% di questi incidenti sono avvenuti a seguito di attraversamento di binari.
I confronti internazionali ci dicono che gli incidenti sulle ferrovie italiane sono più numerosi di quelli avvenuti in Inghilterra, Spagna, Germania e Francia negli ultimi due anni. Il problema riguarda soprattutto la scarsa manutenzione delle linee secondarie, ossia di quelle tratte vecchie dove circolano treni vecchi e malridotti.
Se i 1.000 chilometri dell’Alta Velocità sono relativamente nuovi e sicuri, non si può dire lo stesso degli altri 15.700 chilometri della rete ferroviaria. Parliamo dei treni pendolari, dei treni regionali, dei treni merci e dei treni a lunga percorrenza sulla tratta adriatica e tirrenica, senza dimenticare quelli che attraversano gli Appennini. Della serie: meglio non pensarci e farsi due risate con l’ironica versione dello spot Frecciarossa realizzato da Natalino Balasso.
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