Sono una delle più grandi attrazioni in visita in questo incanto italiano. Sono i faraglioni di Capri, ecco le loro origini. Ve le raccontiamo noi.
In estate è uno dei simboli del nostro paese per quel che riguarda il turismo. In realtà è stupenda tutto l’anno e non a caso accoglie turisti incantati da tutto il mondo. L’isola di Capri ha una fame che la precede. Sinonimo di eleganza, lusso, anche una certa esclusività, permette di vedere il meglio del nostro mare. Oggi parliamo di una delle sue attrazioni principali e delle sue origini.
Situata nel Golfo di Napoli, Capri è una delle località tra le più frequentate del nostro paese. Grazie chiaramente alla sua attrattiva balneare: spiagge bellissime, acque stupende, moltissimi ristoranti e locali dove fermarsi la sera.
Amatissima da chi è alla ricerca di un tipo di vacanza di un certo tipo, forse non particolarmente economica, ma uno di quei luoghi da vedere almeno una volta nella vita. Si distingue in realtà in due distinti comuni. Capri ed Anacapri. La prima è naturalmente la più celebre, perché qui si trova il fulcro della sua vita cittadina, tra locali, negozi dove fare shopping di lusso, il porto e le migliori spiagge.
Anacapri è invece più adatta per chi vuole costruirsi addosso una vacanza lenta, perché contraddistinta da meno traffico turistico. Però vi si trovano diverse botteghe artigiane ed attrazioni come il celebre Acchiappanuvole.
Ed a proposito di attrazioni, un simbolo davvero iconico del luogo è quello dei leggendari Faraglioni. In molti concordano nel fatto che il modo migliore per esplorare l’isola sia infatti in barca, così da goderne da una prospettiva unica. E una tappa deve necessariamente toccare i mitici Faraglioni. Sapete però qual è la loro storia?
Come molti dei luoghi del nostro paese, anche i Faraglioni sono legati a doppio filo alla mitologia greca. La leggenda li vuole come parte della storia di Ulisse. Sarebbero nientemeno che i massi lanciatigli contro da Polifemo durante la sua fuga.
Un’altra versione invece li vorrebbe come dimora di alcune sirene apparse anche nell’Eneide. In realtà il nome deriverebbe dal greco pharos, perché qui in antichità vi venivano accesi dei fuochi per indicare la giusta rotta ai naviganti, come appunto fossero dei fari.
Leggenda a parte in ogni caso, la loro origine reale è molto più semplice. Sono in realtà frutto del lavoro incessante delle acque carsiche sulla roccia che si trovava sotto il livello del mare. Questo, unito ad altri agenti atmosferici, gli ha poi regalato questa forma particolare, che li fa somigliare ad enormi iceberg di roccia.
Li possiamo osservare da zone diverse dell’isola come Isola Azzura, dall’Acchiappanuvole stesso ed anche da Marina Piccola. Non sono gli unici della zona perché ce ne sono altri visibili anche in altre zone come alle Eolie, ma questi sono i più celebri.
I faraglioni sono alti 100 metri e sono tre. Abbiamo il Faraglione di Terra il più alto, seguito dal Faraglione di Mezzo, noto anche come Saetta ed infine il Faraglione di Fuori, detto anche Scopolo. Tutti e tre nascondono il Monacone, un quarto faraglione così chiamato per una foca che in passato abitava queste acque.
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