Mentre era in immersione trova un reperto dal grande valore. È successo proprio in Italia su una spiaggia. Ecco cosa è stato trovato.
Siamo in Italia e un bagnante durante un’immersione trova un reperto di grande valore. Non volendo però ha fatto qualcosa di vietato. Nel nostro Paese però ci sono rigide regole sui beni culturali e del paesaggio. Andiamo a vedere tutto qui di seguito nel prossimo paragrafo.
Italia: trova un reperto durante un’immersione
Siamo in Sardegna, ad Alghero, e qui a Punta Giglio un bagnante si è immerso in acqua ed ha trovato qualcosa di grande valore. Si tratta di un’anfora molto probabilmente di epoca romana. L’ha trovata nell’area marina vicino alla spiaggia di Lazzaretto ma il suo gesto non è stato così previdente.
È importante infatti conoscere le regole che vigono nel nostro Paese e non infrangerle. L’uomo in questione dopo il ritrovamento ha pensato di prelevare il reperto dal luogo per portarlo a chi di dovere. In realtà però non funziona così e non bisogna portare autonomamente il reperto alla Soprintendenza.
Durante un’immersione in acqua o una gita qualora si dovesse incrociare lo sguardo con un oggetto che può sembrarci un reperto archeologico è bene chiamare subito le autorità che sapranno cosa fare. A parlarne è stata proprio Gabriella Gasparetti, funzionario responsabile del servizio archeologia subacquea di Sassari e Nuoro.
Lei ha spiegato infatti con un lungo intervento cosa bisogna fare quando si trova un reperto dal valore storico. Ma soprattutto quello da non fare. Per l’uomo potrebbero esseri ripercussione penali anche se la Gasparetti ha spiegato che hanno appurato la buona fede del bagnante nel gesto fatto. Ma vediamo di più.
Cosa fare quando si trova un reperto archeologico
Come stavamo anticipando e come spiegato dalla Gasparetti non bisogna mai prelevare un reperto dal luogo in cui è stato ritrovato. Piuttosto bisogna chiamare le autorità ed aspettare il loro arrivo per evitare che qualcun’altro si impossessi del reperto che è stato ritrovato.
È importante non rimuovere i beni dal contesto in cui sono stati ritrovati poiché un archeologo deve valutare anche quello. In caso contrario si tratta di un prelievo non autorizzato che può avere dei problemi di caratteri penali. Inoltre si potrebbe danneggiare l’oggetto ritrovato.
Ad esempio nel caso in questione accaduto ad Alghero l’anfora era imbibita di sali e la fuoriuscita dall’acqua potrebbe causare dei danni. Proprio per questo la Gasparetti che è stata subito posizionata di nuovo in acqua per non danneggiare il reperto archeologico prima che venga analizzato.
Tuttavia può capitare di non conoscere queste severe regole e infrangerle. L’uomo in questione ha dimostrato la sua buona fede portando l’oggetto in prima persona ma questo non basta perché potrebbe avere dei problemi. Ad oggi vanno fatti i complimenti alla Gasparetti che ha compreso la situazione ed è stata un’ottima interlocutrice.