Eruzione Pompei, questo nuovo studio svela un’impensabile verità

L’eruzione di Pompei riserva ancora sorprese agli studiosi che continuano ad esplorare questo evento del nostro passato.

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Pompei – viaggi.nanopress.it

Quello che ha portato alla trasformazione di Pompei in uno dei musei a cielo aperto più importanti di tutto il mondo è senza dubbio l’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo. Ma l’eruzione è stata davvero l’unica causa delle vittime che sono poi state ritrovate quando la città è tornata alla luce? Un nuovo studio condotto dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ci dipinge una situazione un po’ più complessa e con un coprotagonista insieme al vulcano.

A Pompei non si morì solo per il vulcano

Le ricostruzioni che via via si sono potute fare nel corso degli anni con gli studi che hanno coinvolto la città di Pompei stanno permettendo di avere una panoramica di tutto quello che è successo in quel mese di ottobre del 79 dopo Cristo. E tra le altre cose ha permesso anche di stabilire temporalmente quando è avvenuta l’eruzione.

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Una delle vittime del Vesuvio – viaggi.nanopress.it

Si è sempre creduto che l’eruzione fosse avvenuta in piena estate ma gli ultimi rilevamenti sposterebbero invece la data verso l’autunno. Oltre quindi ad immaginare un clima leggermente diverso rispetto a quello che finora abbiamo sempre creduto fosse quello di Pompei in quelle giornate fatidiche, dobbiamo ora prendere in considerazione anche il fatto che il vulcano, nonostante sia stato causa della morte di moltissimi abitanti che non sono riusciti a fuggire, non è stata l’unica causa di morte.

Lo studio condotto su alcuni resti di vittime che si sono conservati presso l’Insula dei Casti Amanti ha evidenziato, come in una puntata di CSI Storia, traumi che non sono riconducibili all’attività del Vesuvio ma più al crollo di elementi strutturali degli ambienti. Danni strutturali che sono stati esaminati cercando proprio di escludere quelli prodotti dal vulcano. Ciò che è saltato fuori è che ad uccidere parte della popolazione sono stati i terremoti che hanno accompagnato l’attività eruttiva.

La conferma delle parole di Plinio

Sappiamo come si genera l’eruzione di un vulcano. I movimenti degli strati al di sotto della crosta terrestre provocano fuoriuscite di magma ed è quindi chiaro che i vulcani e i terremoti viaggiano di pari passo e si verificano contemporaneamente o si annunciano a vicenda. In alcune lettere scritte da uno dei testimoni forse più celebri dell’eruzione del 79 dopo Cristo, Plinio il giovane, erano già riportati racconti delle scosse telluriche che avevano squassato Pompei e tutta l’area circostante.

Quello che però lo studio dello INGV è riuscito a fare è trovare nella città le prove reali di questa attività sismica e soprattutto riuscire a attribuire in maniera corretta alcune morti proprio al sisma, o meglio alle varie scosse sismiche, piuttosto che alla eruzione del vulcano, al calore, alla cenere soffocante. Un altro tassello che si va ad unire a tutte le altre scoperte che anche ultimamente sono state celebrate nell’area archeologica di Pompei che, vale la pena ricordarlo, non è stata ancora del tutto esplorata.

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