Eletto il mare più ‘pescoso’ d’Italia: di quale si tratta

L’Italia è in una posizione invidiabile anche per l’economia legata al mare ma qual è il mare più pescoso intorno al nostro Paese?

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Il mare più pescoso è questo – viaggi.nanopress.it

La tradizione culinaria italiana ma non solo fa largo uso del pesce come ingrediente di tante ricette. Dove si trova però la quantità maggiore di pesce in assoluto?

Qual è quindi il mare più pescoso d’Italia? La risposta, e forse rimarrai sorpreso, non coincide con il mare più esteso né tantomeno con il mare più profondo intorno alla nostra penisola. C’è una area che è in ogni parte dell’anno ricca di specie commestibili. Una presa di coscienza che deve anche portarci a riflettere su come possiamo salvaguardare questa risorsa.

Il mare più pescoso d’Italia?

Come accennavamo, il nostro Paese ha una tradizione culinaria che in alcune zone spazia dalla carne al pesce senza soluzione di continuità. E del resto tranne alcune aree, tutte le regioni riescono bene o male ad avere uno sbocco sul mare e ad approvvigionarsi di ciò che il mare offre. Ma da dove viene la maggior parte del pesce pescato in Italia? Qual è il mare con la maggior quantità di vita sotto la superficie? La risposta non è, come si potrebbe pensare il Mar Tirreno, che è invece la parte di Mediterraneo più estesa in assoluto.

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Peschereccio che rientra – viaggi.nanopress.it

La zona più pescosa è infatti il Mare Adriatico. La lingua d’acqua che separa le nostre coste da quelle dei Paesi balcanici riesce a produrre un quarto di tutto il pesce che viene dal Mediterraneo. La grande quantità di pesce a disposizione deriva soprattutto dalla grande varietà di specie commestibili che vivono in questo braccio di mare e che permette quindi di tirare su con le reti molte leccornie provenienti dalle profondità. Ma purtroppo, anche a causa dei cambiamenti climatici, oltre alla pesca eccessiva, questo primato rischia forse di scomparire. Gli esperti del CNR hanno infatti lanciato l’allarme.

Il più pescoso ma ancora per quanto?

Il CNR di Ancona ha coordinato una ricerca pubblicata su Global Change Biology i cui risultati sono stati pubblicati a fine 2022 ma sono tutt’ora attuali. I risultati di questa ricerca sono quanto mai allarmanti. Nel corso degli ultimi 130 anni, il Mar Mediterraneo ha visto arrivare 200 nuove specie di pesci. E a parte quelle che sono state introdotte a fine ‘800, si è nei fatti notato un progressivo aumento a partire dagli Anni ’90.

Tra le principali cause, accanto all’apertura di passaggi come il canale di Suez, ovviamente anche i cambiamenti climatici che attirano specie tropicali in zone di mare nuove. E poi ci sono quei pesci che vengono liberati in mare da incauti possessori di acquari e quelli che per motivi rocamboleschi riescono a fuggire dalle navi container. Alcune specie, questo spiega il coordinatore della ricerca per il CNR, possono essere ascritte alla lista delle specie commestibili e sono quindi una risorsa ma ci sono invece altre specie che “provocano il deterioramento degli habitat naturali” e mettono a repentaglio la sopravvivenza degli ecosistemi marini locali.

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