Egitto, gli archeologi hanno fatto una scoperta che segna la storia

Nella Piana di Giza un team di archeologi ha appena scoperto qualcosa poco sotto la superficie di un’area apparentemente vuota.

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Giza nasconde almeno un altro segreto – viaggi.nanopress.it

Lontano dai film, Il lavoro degli archeologi nella piana di Giza non si ferma. Sfruttando alcune tecniche di esplorazione geofisica, il gruppo composto da ricercatori di Higashi Nippon International University, Tohoku University e del National Research Institute of Astronomy and Geophysics (NRIAG)  di Helwan, in Egitto, hanno scoperto una strana struttura di cui, dalla superficie, non si intravedeva nulla. A che cosa serviva? C’è un nuovo mistero nella piana delle grandi piramidi.

Egitto, la misteriosa zona del cimitero orientale di Giza

La piana di Giza è uno dei luoghi più magici del pianeta. Ospita infatti le famose tre piramidi ma tutta l’area è in realtà ricca di costruzioni. Molte di queste costruzioni sono state negli anni oggetto di esame approfondito da parte degli esperti. Ma a quanto pare c’è anche ancora molto da scoprire sotto la superficie.

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Una delle immagini che accompagnano lo studio (foto Archeological Prospection) – viaggi.nanopress.it

A pubblicare la notizia la testata specializzata Archeological Prospection. I ricercatori hanno studiato per circa due anni l’area nella zona ovest del cimitero di Giza. Un’area che, vista dai satelliti, appare totalmente vuota. Sfruttando però radar e tomografie è emerso invece che c’è qualcosa sotto la sabbia.

Gli strumenti hanno restituito l’immagine di qualcosa che ha una struttura che ricorda una L con altre piccole aree densamente colorate intorno. Come dicevamo, la scoperta è stata fatta in una zona in cui, anomalia rispetto al resto del grande cimitero di Giza, non sembravano esserci mastaba (le tombe destinate ai nobili). Quello che ora gli esperti devono riuscire a comprendere è che cosa rappresentano questi dati e che cosa possa essere la struttura ad L emersa.

Di che materiale è fatto?

Come spiegato nel paper ufficiale, le straordinarie immagini raccolte con gli strumenti di tomografia e radar geofisico hanno permesso di identificare la presenza di elementi che riflettono i raggi utilizzati per l’analisi. Quello che il sistema, denominato GPR, non può consegnare agli archeologici sono informazioni riguardo la composizione chimica di ciò che colpisce.

Le teorie, in attesa che vengano effettuati degli scavi per riportare alla luce ciò che c’è in questa area, è che possa trattarsi di una struttura costruita dagli esseri umani. Una conclusione facile proprio per l’area in cui il rilevamento è avvenuto. Il cimitero di Giza è infatti uno dei più famosi per l’intera comunità scientifica ed è sempre un luogo in cui vengono fatte molte scoperte.

Ciò che sarà interessante, nel caso specifico, sarà scoprire anche a che cosa si collega eventualmente la strana struttura ad L, che risulta essere una struttura verticale ma dallo spessore sottile. Lo stesso gruppo di archeologi che sta esaminando questa zona, infatti, ha evidenziato con gli strumenti un’altra zona con una struttura che si trova molto più in basso ma che ha più o meno le stesse dimensioni.

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