Egitto, dopo secoli arriva la conferma dagli studiosi: non se l’aspettava nessuno

Arriva la conferma dagli studiosi che riguarda un importante tassello di storia dell’Egitto: di cosa si tratta.

Piramidi di Giza
Egitto, dopo secoli arriva la conferma dagli studiosi: cos’è accaduto (viaggi.nanopress.it)

Le Piramidi di Giza e altre 27, ubicate nei dintorni, furono costruite sulle rive di un ramo del Nilo che ora è scomparso, coperto dalla sabbia del deserto e da terreni agricoli. La scoperta, fatta grazie ad una serie immagini satellitari, analisi geofisiche e studi sui sedimenti, mostra l’importanza che il fiume aveva per le antiche società egizie, sia come arteria culturale che per il trasporto di materiali da costruzione. Scopriamo, dunque, insieme cosa è emerso dalle ricerche.

Egitto, arriva la conferma degli studiosi

In un articolo pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment, un team internazionale di ricercatori guidato dall’Università della Carolina del Nord negli Stati Uniti ha messo in luce l’importanza che rivestono le tecniche satellitari nell’archeologia attuale.

Tali tecniche sono fondamentali per individuare i siti di scavo in modo più preciso e per proteggere il patrimonio culturale e archeologico dal processo di urbanizzazione del Paese.

Fiume Nilo
Fiume Nilo (viaggi.nanopress.it)

Gli scienziati che hanno guidato la scoperta hanno individuato il ramo estinto del fiume, lungo 64 chilometri, denominato Ahmarat, che – in egiziano – significa “piramide”, situato vicino alle rovine di Menfi, un tempo capitale dell’antico Egitto: il fiume collegava i 31 templi sparsi tra El Lisht e Giza.

Il ramo, dunque, spiega perché tali strutture fossero concentrate in una stretta striscia in mezzo a quello che ora è un deserto inospitale.

A cosa serviva il ramo del fiume Nilo

Il trasporto di materiali e della manodopera per costruire le piramidi richiedeva la presenza di un ramo del fiume che, nei fatti, era rimasto nascosto fino ad oggi. Il fiume, dunque, ha avuto un ruolo molto importante nella costruzione delle piramidi, ma anche nell’accoglienza dei visitatori.

Ogni complesso piramidale era, infatti, direttamente collegato al fiume tramite strade rialzate perpendicolari al suo corso, che terminavano in un tempio situato sul bordo dell’acqua, che fungeva da porto.

Anche la posizione di ogni piramide non è casuale, in quanto riflette i cambiamenti delle condizioni climatiche nel corso dei 1.000 anni, durante i quali gli edifici furono eretti. Quando le prime furono costruite 4.700 anni fa, il flusso del ramo del fiume era molto forte, quindi tali piramidi sono distanti dal fiume e situate su un terreno elevato, in modo da poter proteggersi dalle inondazioni.

Con il passare del tempo, le piramidi si stanno avvicinando sempre di più al fiume e al terreno più basso: ciò, in sostanza, si collega alla riduzione del flusso, accelerata 4.200 anni fa da una siccità che limitò la disponibilità di acqua fino ad arrivare quasi a prosciugare il ramo. Le ultime costruzioni, vecchie di 3.600 anni, stanno toccando la riva di quella che un tempo, nella pratica, era Ahmarat.

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