Turismo vulcanico: andare lì dove la terra letteralmente si scioglie. Un trend interessante ma che va abbracciato con cautela.
Alla ricerca di grandi emozioni e di grandi paesaggi da fotografare? Con un po’ di spirito d’avventura potresti scegliere un tour che ti porti a scoprire un vulcano. Nel mondo esistono diversi luoghi, uno è in Italia, con vulcani attivi che possono riservare sorprese fotografiche davvero clamorose. Questi sono tre luoghi in cui puoi prenotare e, con un po’ di fortuna, assistere (a distanza di sicurezza però) ad un’eruzione vulcanica oppure a uno sbuffo di cenere.
Il vulcano a due passi, l’Etna
Ogni tanto ce lo dimentichiamo ma il nostro Paese è un po’ come quei kit per il cucito che si comprano nelle emergenze: c’è uno di tutto. Oltre alle città d’arte, ai luoghi storici, ai paesaggi incontaminati sia per chi ama il mare sia per chi ama la montagna abbiamo anche almeno un vulcano che periodicamente borbotta e sbuffa e, se ha voglia di farsi sentire con un po’ più di potenza, si lancia in eruzioni e colate laviche.
Si tratta dell’Etna. Il vulcano della Sicilia è una meta di assoluto interesse per gli amanti del trekking, per chi apprezza la natura e anche per quelli che vogliono provare l’emozione di salire su un vulcano attivo. Con i suoi oltre 3000 metri di altezza, l’Etna è uno spettacolo in tutte le stagioni: in estate perché può essere scalato con il bel tempo e in inverno perché spesso il cucuzzolo viene imbiancato dalla neve. Dal 2013 è anche sito UNESCO. Il luogo di partenza per ogni tour di quest’area è ovviamente la città di Catania, che vive in assoluta simbiosi con il suo gigante brontolone.
Vulcani e acqua termale in Giappone a Sakurajima
L’arcipelago giapponese si trova in una delle aree più attive dal punto di vista vulcanico e geologico di tutto il mondo. Questo porta con sé dei problemi ma anche una serie di benefici. E alcuni benefici si trovano evidenziati a Sakurajima, all’interno del parco nazionale Kirishima Kinkowan. Il vulcano si trova nella prefettura di Kagoshima, Giappone sudoccidentale.
Non è una montagna particolarmente alta, poco più di 1000 metri, ma è estremamente brontolona. Una delle eruzioni più recenti è avvenuta all’inizio di quest’anno. Intorno al Sakurajima, nel parco nazionale, si trovano molti centri termali che sfruttano l’acqua riscaldata proprio dal ventre del vulcano sempre in movimento. Non si può arrivare a meno di 2 km dalle tre bocche ma lo spettacolo è bello anche a distanza. Particolarmente interessante è il giro che si può fare in bici e che circumnaviga, se così si può dire, tutta l’area vulcanica. Da batticuore anche il percorso di lava Nagisa, risultato della potente eruzione avvenuta nel 1914.
La tristezza e l’amore di Popocatépetl, Messico
Popocatépetl con i suoi oltre 5000 metri è di certo uno degli elementi naturali più evidenti della regione di Puebla. Il vulcano è talmente tanto presente nella cultura locale da avere anche un nomignolo: i locali lo chiamano infatti Don Goyo oppure Popo. Non è particolarmente attivo, ma quando inizia è un tipetto fastidioso. L’ultima eruzione è infatti tecnicamente cominciata nel 2005 e Popo continua a sbuffare e a farsi sentire. L’attività vulcanica è andata incontro a periodi più calmi e a periodi di più intensa attività ma è comunque presente.
Per questo motivo è bene partire con tour organizzati per evitare di trovarsi improvvisamente in un film del terrore. Ma vale la pena inerpicarsi nel parco nazionale dedicato a questo gigante, non fosse altro per sentirsi raccontare il mito precolombiano del guerriero Popocatépetl e della sua amata, la principessa Iztaccíhuatl. La leggenda, che ricorda i drammi shakespeariani, spiegava per le popolazioni locali del Messico l’attività vulcanica intermittente: quando lo spirito di Popocatépetl si offusca perché ricorda la sua principessa morta di tristezza la terra trema e il vulcano erutta.