“È un mostro marino alieno” e purtroppo circola nelle nostre acque

Nelle acque dei mari italiani, circola un quello che è definito un mostro marino alieno. Scopriamo, dunque, insieme di che animale si tratta. 

Mare italiano
“È un mostro marino alieno” e purtroppo circola nelle nostre acque (viaggi.nanopress.it)

Nelle acque del mare di Gioia Tauro, in Calabria, è stato ritrovato un mostro marino alieno, che si muove nelle acque del Belpaese e che spaventa non poco i bagnanti. Scopriamo, dunque, insieme di cosa si tratta.

Un mostro marine nelle acque italiane

Negli ultimi tempi, si è parlato di quello che è stato definito un mostro marino alieno che è stato ritrovato nelle acque del mare di Gioia Tauro, in Calabria. Il nome scientifico di questa creatura è Mesanthura romulea. Tale specie marina sta destando molte preoccupazioni in quanto può essere un problema di non poca portata per la biodiversità del mare.

Mesanthura romulea
Mesanthura romulea (viaggi.nanopress.it)

Gli esperti, dunque, hanno iniziato ad attuare le contromisure utili al fine di evitare rischi per le specie marine, in quanto potrebbero essere, sostanzialmente, attaccate ed in base da questo pericoloso animale che proviene da lontano.

D’altronde, non si tratterebbe del primo caso che vede creature marine spostarsi da un habitat all’altro: c’è da dire, però, che tale fenomeno avviene soprattutto in ottica di cambiamento climatico, che influenza – nei fatti – il comportamento e gli spostamenti degli esseri viventi, anche di quelli che sono, per l’appunto, residenti in mare.

Cos’è la Mesanthura romulea

Tale animale ha il corpo simile a quello di un comune gambero ed è lungo circa 1 millimetro: d’altronde, si tratta di un crostaceo che proviene – pensate un po’ – dall’Australia. Pertanto, ha macinato parecchi chilometri in acqua prima di raggiungere il mare italiano .Anche se proviene dall’emisfero australe, come vi dicevamo, si è saputo adattare ad altri ambienti marini.

Non è la prima volta però che è avvistato all’interno delle acque italiane: infatti, il primo ritrovamento fu effettuato nel 2009, quando alcuni esemplari di questa specie furono ritrovati nei porti di Salerno e di Taranto.

Nel 2011, inoltre, fu ritrovato ad Ischia, mentre nel 2017 un’esemplare fu rinvenuto in Liguria. Per questo motivo, tale organismo sta diventando una presenza sempre più costante nel Mediterraneo.

Nel Mar Mediterraneo, inoltre, è stata individuata anche un’altra specie, ossia la Paranthura japonica, che proviene, nello specifico, dal Pacifico. Anche quest’ultima specie, come quella del Mesanthura romulea, è stata individuata nelle acque italiane già a partire dagli anni 2000.

Secondo quanto riferiscono gli esperti, tali specie sono state trasportate fino nel Mediterraneo attraverso delle navi, in quanto le stesse sono state ritrovate sugli scafi e nei porti, nonché su delle imbarcazioni. Pertanto, riescono a muoversi, da un posto all’altro, attraverso il traffico navale.

Ad ogni modo, il Centro Regionale di Strategia Marina dell’Arpacal monitora – costantemente – la situazione al fine di valutare poi eventuali mosse da intraprendere in base alla presenza di questo animale nelle acque dello Stivale.

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