Il pianeta terra è alle prese con un nuovo “record”: alcune fonti dicono che si sia verificata una rotazione in tempi record nel mese di giugno scorso
Grandi cambiamenti in arrivo per il pianeta terra? A quanto pare non è da escludere visto ciò che è accaduto un paio di mesi fa.
Un nuovo “record” per il pianeta terra
I ricordi scolastici più o meno recenti, quando aprono il cassetto di geografia e parlano del pianeta terra, ci ricordano che sono diversi i movimenti che compie tra cui la rotazione attorno al proprio asse, che dura meno di 24 ore e che permette lo “scambio” giorno – notte e la rivoluzione attorno al sole che invece impiega poco più di 365 giorni.
Ma lo scorso mese di giugno si è verificato un fatto atipico. In data 29 luglio il nostro pianeta ha completato una rotazione in tempi record, ma registrati prima, ruotando intorno al suo asse in 1,59 millisecondi in meno di 24 ore. Secondo gli scienziati si tratta di un qualcosa davvero di sconvolgente visto che fino a pochi anni fa il pensiero era totalmente opposto, ovvero che il processo stesse lentamente rallentando. Questa decelerazione era dovuta tanto all’attrazione gravitazionale solare quanto al progressivo allontanamento della luna. Questo fenomeno potrebbe anche essere un’innestarsi della successiva tendenza oppure farebbe parte di un un ciclo che prevede accelerazioni e rallentamenti.
Le teorie degli orologi atomici
In un continuo processo di studio, gli orologi atomici hanno confermato che in realtà la terra sta accelerando e tutto ciò porterebbe a giorni più corti da qui a 50 anni. Secondo recenti ricerche nel 2020 sono stati registrati i 28 giorni più corti mai avuti dal 1960 fino a quel momento. L’anno successivo la tendenza stava di nuovo invertendosi, mentre nell’anno in corso si è verificato quanto detto sopra. Il precedente record era invece andato in scena il 19 luglio 2020 quando la rotazione è stata compiuta in 1,4602 millisecondi in meno di 24 ore. Ma quali sono le cause che portano a tutto questo?
In merito ci sono diverse teorie. Tra queste abbiamo lo scioglimento dei ghiacciai al Polo Sud che rendere più leggero il perno intorno a cui la terra ruota; oppure la continua attività sismica che movimenterebbe anche la materia intorno al mantello; o ancora quella che viene definita “L’oscillazione di Chandler”, con il movimento dei poli geografici della terra sulla sua superficie.
Quali potrebbero essere le conseguenze di questo fenomeno?
Le conseguenze che potrebbe derivare da questo fenomeno non sono poche ma non sono nemmeno troppo semplici da spiegare. Innanzitutto gli orologi atomici che vengono utilizzati nei satelliti GPS non tengono conto del cambiamento di rotazione del pianeta. In sintesi quest’accelerazione significa che la terra raggiunge la stessa posizione un po’ prima e che mezzo millisecondo equivale a 26 centimetri dall’equatore; tutto questo ricade sui satelliti GPS che diventerebbero praticamente inutili, poiché la loro posizione non sarebbe più precisa come dovrebbe essere.
Ma non è tutto qui. Altre conseguenze andrebbero a coinvolgere sistemi informatici e di comunicazione, come smartphone, computer, ecc, che vengono sincronizzati con i server NTP ovvero Network Time Protocol. Quali potrebbero essere possibili soluzioni? Una sarebbe quella di dover aggiungere un secondo negativo o “secondo di caduta” che però finirebbe col contrastare le misurazioni del rallentamento progressivo calcolato fino allo scorso anno. Resta diversi punti in sospeso e diversi studi ancora da compiere per poter imboccare la strada giusta.