Secondo un recente report, la città più povera d’Italia è proprio lei. Scopriamo insieme quale e per quale motivo.
Tra i diversi studi che vengono fatti sul nostro paese, alcuni purtroppo possono riguardare anche argomenti poco piacevoli. Ogni giorno diversi esperti monitorano diversi aspetti della nostra penisola, per tenere traccia di come gli eventi impattano sulla vita dei suoi cittadini. La recente pandemia, la crisi economica, sicuramente hanno portato a profondi cambiamenti sociali ed economici. E sicuramente ci vorrà tempo per tornare ad una situazione più serena. Secondo un recente report, possiamo anche stabilire quale sia la città meno ricca della penisola.
La città più povera d’Italia, sapete qual è?
Quando parliamo di città più povera d’Italia, intendiamo stime basate su studi sul reddito dei cittadini pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Un reddito influenzato naturalmente da quanto si guadagna in questo determinato luogo e dunque non raggiunge una certa soglia.
Ad occuparsi di questo studio assai complesso è l’istituto nazionale di statistica. Secondo l’Istat infatti, determinare questo primato è possibile solo tramite un indicatore di povertà assoluta. C’è una soglia stabilità al di sotto della quale un cittadino si può tecnicamente definire “povero”. Pensate che nel 2020 ad esempio, dunque in piena pandemia, un rapporto indicò che il tasso di povertà nel paese si attestava al 10,4%. In poche parole ben 6,2 milioni di cittadini si potevano considerare in condizioni di povertà.
A vincere a malincuore questo primato è la città di Napoli. Il bellissimo capoluogo campano è una città vivace, meravigliosa e ricca di storia. Certamente una destinazione che vive anche di turismo, celebre anche perché ricca di arte e cultura. Tutte peculiarità che purtroppo non le hanno evitato di trovarsi sul podio di questa classifica.
Secondo l’Istat, il tasso di povertà nella città napoletana è del 26,4%. Secondo un rapido calcolo interessa dunque un quarto della popolazione cittadina. La seguono a ruota Palermo e Catania. La prima con un tasso di povertà del 24,5% mentre la seconda del 22,3%.
Napoli, perché il tasso di povertà è il primo in Italia
Vien da chiedersi come mai questa percentuale sia così elevata rispetto ad altre città italiane. La risposta è in realtà più semplice di quanto si possa pensare. Napoli partiva già da una situazione lavorativa non fortunata, che la pandemia e la sua conseguente crisi economica, hanno portato solo a peggiorare.
Il tasso di disoccupazione nel capoluogo campano è il più alto di altre città del sud Italia. Scarseggiano le opportunità di lavoro soprattutto per i giovani, portando ogni anno diverse persone a cercare altrove. Un effetto a catena che si riversa anche sulla società in generale, favorendo il basso tasso di natalità. E naturalmente sostegni adeguati alle famiglie, che siano monoparentali o meno, sono davvero molto scarsi.
Il governo dovrebbe attuare delle manovre per venire incontro ai cittadini, ma sembra ancora un processo lungo, e gli effetti si faranno forse sentire alla distanza.
Secondo il Ministero delle Finanze è inoltre possibile anche analizzare nel dettaglio la situazione reddituale di Napoli. Ad esempio i quartieri in assoluto più poveri sembrano essere tutti quelli attorno al centro storico della città. Qui il reddito annuo dei cittadini si attesta sui 12.000€.
Davvero molto curioso il fatto che questa situazione avvenga come sarebbe facile pensare, non in periferia.
I quartieri di Arenella, San Ferdinando e Porto Pendino, se la cavano bene con un reddito medio di 20.000 € l’anno. Appena sotto questa media si trovano altre zone come Montecalvario, Chiaiano, San Giovanni a Teduccio, Poggioreale. E ancora Scampia, San Lorenzo, Secondigliano, Barra.
Non stupisce che invece il quartiere più ricco sia quello di Chiaia. Il reddito dei cittadini qui supera anche i 41.000 €. Subito dopo ovviamente i vicini Vomero e Posillipo.
Chiaia è una delle zone più eleganti e ricche della città. Qui si trovano diversi negozi, è sede delle principali vie dello shopping. Numerose sono inoltre le attrazioni turistiche, iniziando da piazza Plebiscito, la piazza del Municipio, e la celebre via Toledo. Senza dimenticare che da qui si accede alla passeggiata del Lungomare Caracciolo, dove scorgere in lontananza Capri e il suggestivo Castel dell’Ovo.