È la città italiana in cui si dicono più parolacce: arriva la conferma

Quante parolacce dici ogni giorno? Se abiti in questa città potresti aver contribuito al suo primato nazionale. 

uomo arrabbiato
Capita a tutti – viaggi.nanopress.it

Dire parolacce è qualcosa che non si dovrebbe mai fare. Occorre, questo ci dice il galateo, mantenere la calma e comportarsi da persone civili anche se la situazione magari non lo consentirebbe. Eppure, tra i primati che ci vengono riconosciuti come italiani c’è anche quello di riuscire a costruire le parolacce e gli improperi più creativi in assoluto.

Perché quella della parolaccia è una sottile arte che in pratica si passa di generazione in generazione, al punto tale che ci sono alcune espressioni che non solo si pronunciano in singole città e che solo in quelle città vengono comprese ma che addirittura non escono dai quartieri. Qualcuno però ha deciso di fare una lista e provare a scoprire quali sono le città dove le persone dicono quotidianamente più parolacce in assoluto. Una classifica un po’ particolare con posizioni tutte da scoprire.

La città da quasi 20 parolacce al giorno

Il portale di Preply, una piattaforma che si occupa di fornire alle persone la possibilità di apprendere le lingue straniere facilmente, ha deciso di mettere insieme un sondaggio che ha avuto proprio come oggetto gli italiani e l’uso degli improperi. La città in cui si dicono più parolacce in assoluto è una città in cui, a quanto pare, si sfiorano le 20 parolacce mentre altri luoghi nella top ten, che hanno specificato gli organizzatori del sondaggio ovviamente non comprende le bestemmie ma solo la parolaccia, scendono fino a 5.

persone litigano
Persone che litigano, quante parolacce usciranno? – viaggi.nanopress.it

Cominciando proprio dalle posizioni più basse, la città in cui a quanto pare si dicono meno parolacce tra le 10 in cui se ne dicono di più è la città di Taranto, dove i cittadini si mantengono su 5 improperi al giorno. Poco sopra ci sono Catania, Bari, Verona, Napoli e Bologna dove invece di parolacce al giorno se ne dicono 6. 7 parolacce per la città di Modena mentre a Roma e Trieste si arriva a 8 parolacce al giorno. E questo è già una prima sorpresa: tanti infatti avrebbero pensato che la Capitale, tra traffico e turisti che si trovano ovunque a ogni ora del giorno e della notte, sarebbe stata in posizione ben più alta.

Ma più su della capitale e di Trieste ci sono invece Firenze e Torino con 9 improperi al giorno. Avvicinandoci alla vetta della classifica troviamo Milano con 11 parolacce, che si trova in quinta posizione, Messina è al quarto posto con 12 imprecazioni mentre Genova si porta a casa la medaglia di bronzo con 14 parolacce al giorno. Al secondo posto ci sono due città pari merito: Padova e Brescia, entrambe con 17 parolacce. Sul gradino più alto del podio di questa stranissima classifica si posiziona invece la città di Venezia dove in media i cittadini arrivano a pronunciare 19 imprecazioni ogni giorno.

Che cosa ci fa scattare

Nel sondaggio organizzato da Preply c’è stato anche spazio per scoprire con che cosa gli italiani di solito se la prendono quando arrivano a dire qualche parolaccia. E anche l’identikit tipico di chi dice le parolacce: giovane, di solito meno di 25 anni e uomo. A quanto pare gli uomini dicono più parolacce delle donne e i ragazzi ne dicono molte di più di chi per esempio ha più di 55 anni, che arriva a stento a 4 parolacce al giorno.

Passando invece alla destinazione delle parolacce, c’è almeno un 20% abbondante che dichiara di prendersela con se stessi e quindi di dire parolacce quando per esempio si sta sbagliando qualche cosa. C’è poi un 17% che invece dichiara candidamente di utilizzare gli improperi come un intercalare nella conversazione, togliendo loro quindi un po’ del valore che avrebbero. Fuori da se stessi, le parolacce vengono indirizzate soprattutto agli amici, ai collaboratori del lavoro e ai partner. C’è però un 9% di risposte che invece dichiara che le parolacce arrivano agli sconosciuti e poi un altro 13% circa che si rivolge in questo modo così colorito ai fratelli, alle sorelle e ai genitori.

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