In questo borgo si trova il ponte più suggestivo d’Italia sul quale aleggia una leggenda spaventosa. Siamo in Friuli Venezia Giulia, in una delle cittadine di confine più belle del nostro Paese.
Il suo nome originario era Forum Iulii e le era stato affidato da Giulio Cesare. Nel 568 divenne poi Civitas Fori Iulii e capitale del ducato longobardo, e nel XV secolo il suo nome si trasformò in Cividal D’Austria prima di diventare definitivamente Cividale del Friuli.
Questa cittadina di confine, a pochi passi dalla terra slovena e da Caporetto, è una delle più affascinanti e misteriose della regione grazie a un’attrazione in particolare che oltre a essere il suo simbolo è anche intrisa di magia e superstizione.
Cividale del Friuli è un borgo dalle vie piene zeppe di storia, arte e cultura. Tra i suoi vicoli sbucano fuori chiese e monumenti che costituiscono l’interessante patrimonio di questa cittadina.
Tra questi troviamo il Duomo, nella parte più antica dell’abitato dove un tempo sorgeva il foro romano, palazzi, musei e soprattutto il Tempietto longobardo. Quest’ultimo è uno dei simboli di Cividale, un luogo che racconta la tradizione artistica di un popolo antico che oggi per la sua bellezza è diventato Patrimonio dell’Umanità.
Ma Cividale del Friuli è conosciuta per di più per il suo ponte sospeso che attraversa il fiume Natisone, un posto misterioso sul quale aleggiano storie e leggende.
22 metri e mezzo d’altezza e 48 metri di lunghezza che poggiano su 3 piloni portanti: il Ponte del Diavolo attraversa il fiume che qui scorre da tempi indefinibili. La sua costruzione risale al 1442, ma l’opera che vediamo oggi è il frutto di lavori di restauro successivi alla Prima Guerra Mondiale.
Attraversarlo vuol dire ammirare una vista particolarmente suggestiva sul fiume e su tutto il paesaggio circostante, ma anche immergersi in un luogo intriso di mistero.
Si dice che la costruzione del ponte sia stata resa possibile grazie all’aiuto del diavolo. Secondo la leggenda, gli abitanti di Cividale si sarebbero affidati al maligno, chiedendo la realizzazione di quest’opera in cambio dell’anima del primo essere vivente che l’avrebbe poi attraversata una volta completata.
E così fu, se non che la popolazione riuscì a fregare il demonio facendo passare sul ponte un animale anziché una persona. Secondo alcuni si sarebbe trattato di un cane o di un gatto, secondo altri addirittura di un maiale.
Qualunque sia la verità, il demonio si dovette accontentare dell’anima offertagli e fu obbligato a lasciare in pace Cividale e i suoi abitanti.
Un’altra versione della leggenda racconta invece che il demonio avrebbe solo offerto il suo aiuto per il trasporto della grossa pietra sulla quale poggia il pilone centrale del ponte.
Cividale del Friuli non è solo il Ponte del Diavolo. In questo borgo tra i più belli d’Italia, infatti, si trovano anche altre chicche da non perdere.
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