È il faro più solitario del mondo e si trova proprio qui

Ciascun faro ha una sua storia ma questo è quello considerato il più solitario di tutto il mondo. Qual è la sua storia.

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Il faro (foto YT
Mylifeasahelicopterpilot) — viaggi.nanopress.it

Per quelle persone che non amano la compagnia di altri esseri umani a volte scherzando si dice che il luogo migliore in cui andare ad abitare è un faro sperduto su qualche sperone di roccia lontano da tutti. Questo faro è considerato il faro più solitario di tutto il mondo e si trova effettivamente su uno sperone di roccia nera su cui si può arrivare solo con un elicottero. Nessuno ci vive ed è solo oggetto di una manutenzione periodica. Chi ha deciso di costruire un faro su questi speroni al largo delle coste dell’isola d’Islanda?

Il faro più solitario del mondo, lì dal 1939

Il faro di Thridrangar o Þrídrangar è conosciuto nel mondo degli amanti di questo genere di costruzioni per essere probabilmente quello più solitario di tutto il pianeta. Costruito nell’unico spicchio pianeggiante di un gigantesco scoglio nero al largo dell’Islanda. Come dicevamo l’unico modo per raggiungerlo adesso è in elicottero. Ma prima ancora di provare a organizzare una qualche gita che ti porti anche solo nei pressi degli scogli giganteschi su cui il faro è abarricato proviamo a rispondere a una domanda che in questi casi è d’obbligo: che ci fa lì? E come ce lo hanno costruito?

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(foto YT Conversations with Strangers ) — viaggi.nanopress.it

La costruzione del faro è iniziata nel 1938 ed è stata completata l’anno successivo, prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e quando l’Islanda era ancora parte del territorio danese. La scelta di questa zona è immaginabile, guardando la posizione del faro rispetto alla costa dell’isola: il faro guarda infatti la costa meridionale dell’Islanda e si trova in una immaginaria linea che collega l’isola di Gran Bretagna con la capitale Reykjavik.

E se la scelta della posizione può essere comprensibile la costruzione non è stata facile. Leggenda vuole che gli operai chiamati a mettere in piedi il faro fossero in realtà in parte neanche operai ma scalatori del vicino arcipelago islandese di Vestmannaeyjar e che la conformazione stessa dello scoglio scelto per la costruzione abbia costretto questi operai a creare delle vere e proprie scale umane per arrivare in cima con il materiale.

Un faro che ha comunque bisogno di manutenzione

Periodicamente il faro viene sottoposto a manutenzione e un gruppo di operai specializzati nel luglio del 2015 ha deciso di immortalare il proprio arrivo con una ripresa dall’elicottero. La ripresa poi si è concentrata sul mezzo che ha lasciato la seconda squadra e si è allontanato diventando un puntolino davanti all’oceano.

Una volta giunti lì per le operazioni di manutenzione, i tecnici hanno poi avuto modo di guardare molti uccelli marini e di veder passare anche un branco di orche. La struttura del faro, di per sé, è troppo piccola per essere comunque abitabile e non è quindi di certo un luogo in cui si può sostare a lungo. Ma se decidi di visitare l’arcipelago che si trova lì vicino potresti intravederne la luce intermittente.

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