Durante una gita degli scolari scoprono un tesoro di 7000 anni fa: vita stravolta subito

Immaginate di uscire in gita con la scuola e diventare autori di una scoperta archeologica incredibile. Scoprono un tesoro di 7000 anni fa, ecco cosa è accaduto.

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scolari scoprono un tesoro – viaggi.nanopress.it

Non dovrebbe stupirci più l’idea di scoperte archeologiche fatte quasi per caso e da gente comune. Quante volte abbiamo letto di gioielli rinvenuti durante semplici passeggiate, di antiche tombe rilevate nella foresta da gente comune intenta a praticare del trekking e potremmo continuare all’infinito. Questa volta al centro della scena è un gruppo di scolari, uscito per una gita scolastica. Passeggiata dai risvolti decisamente curiosi. Scopriamo insieme di che si tratta.

Scoprono un tesoro di 7000 anni fa, ecco dove

Non potevano immaginare cosa sarebbe accaduto quando sono usciti al mattino per un appuntamento scolastico.

Un gruppo di giovani scolari doveva recarsi in gita con la scuola nel nord del Cile ed è tornato a casa portando a casa un inaspettato traguardo archeologico. L’approfondimento didattico prevedeva infatti di praticare alcuni piccoli scavi, ma certo non si poteva immaginare che avrebbero davvero dato seguito a qualcosa di incredibile.

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Scoprono un tesoro di 7000 anni fa – viaggi.nanopress.it

Notando uno strano rigonfiamento nel terreno i ragazzi hanno rinvenuto infatti quello che ad un primo esame sembrava un cadavere. Gli accompagnatori scolastici hanno immediatamente avvisato le autorità della località di Morro de Arica per avviare un’indagine su quanto rilevato.

La conferma è arrivata immediatamente: si trattava si di un cadavere, ma non di uno qualsiasi, bensì di una…mummia!

Le mummie Chinchorro ritrovate in Cile

I poveri ragazzi giustamente esterrefatti non potevano certo immaginare di aver recuperato un importantissimo reperto storico risalente addirittura a 7000 anni fa. Si tratta di mummie non comuni, ma appartenenti alla cultura Chinchorro.

I Chinchorro sono un gruppo di pescatori vissuto tra il 7020 e il 1050 a.C. Vissero principalmente nella zona del deserto di Acatama, ma tracce dei loro insediamenti si riscontrano in Perù, in Cile nella zona di Antofagasta. Ed anche nella attuale città di Arica, dove appunto gli studenti si sono imbattuti in questo reperto.

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Mummia ritrovata in Cile – viaggi.nanopress.it

L’incredibile importanza di queste mummie le ha rese recentemente Patrimonio Mondiale da parte dell’UNESCO. Ma cosa hanno di così speciale? A quanto pare il popolo Chinchorro aveva una grande conoscenza dell’anatomia umana e delle tecniche di mummificazione.

I membri di questa etnia iniziarono fin dagli albori della loro civiltà a prendersi cura dei defunti in questa maniera. Le mummie Chinchorro precedono dunque quelle di tipo egizio, con una particolarità: se per l’antico popolo egiziano questa pratica di trattare i defunti era riservata solo a chi deteneva un determinato status sociale, questo popolo di pescatori conservava così tutti i defunti. Negli anni sono stati rinvenuti mummie di uomini e donne di tutte le età, ma anche di bambini e neonati.

Scoprono un tesoro di 7000 anni fa, l’incredibile storia delle mummie

Le prime testimonianze di questo popolo risalgono al 1917, grazie al lavoro dell’archeologo Max Uhle nel 1917. Occorreranno però diversi anni per rintracciare il più grande gruppo di mummie conservate ed ampliare le ricerche di Uhle.

Sì perché l’archeologo tedesco fu immediatamente in grado di identificare tre diversi tipi di pratica mummificatoria che poi è stata studiata dettagliatamente negli anni e testimonia quanto i Chinchorro fossero profondi conoscitori del corpo umano. Le mummie si distinguono in nere, rosse e bendate.

Le nere sono temporalmente collocabili tra il 5050 e il 3000 a. C. In questo caso venivano rimossi cervello ed organi e successivamente si procedeva ad un riempimento di paglia. Il corpo veniva poi ricostruito tramite argilla e fibre naturali, per concludere con una parrucca e l’apposizione di una maschera sul volto.

Le rosse invece mantennero la pratica di utilizzare argilla e l’apposizione della parrucca, ma il lavoro di mummificazione iniziava non più dalla testa, bensì da spalle e caviglie. Invece della maschera si è riscontrata la presenza di dipinti praticati direttamente sul volto. Infine le bendate, secondo gli studiosi risalenti al 2000 a.C. non differivano molto da quelle rosse, se non per il particolare di, come suggerisce il nome, bendare i corpi con delle fibre vegetali.

Il problema del cambiamento climatico e la sopravvivenza dei reperti

Il motivo dietro tanta cura è da sempre oggetto di studio. Così come incuriosisce molto gli storici l’evidente assetto societario che differenzia i Chinchorro dagli Egizi.

Sembra che il popolo subì un importante avvelenamento da arsenico per colpa delle acque del fiume Camarones. Ecco spiegata la presenza di mummie neonate, che probabilmente morirono subito dopo la nascita.

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Mummia chinchorro – viaggi.nanopress.it

Ad oggi la sopravvivenza di queste mummie, dal 2021 Patrimonio UNESCO, è minata dal cambiamento climatico. I reperti conservati nel museo nelle vicinanze del Deserto di Acatama rischiano di ammuffire e deteriorarsi. Questo per via dell’umidità e la mancanza di condizioni ambientali adeguate alla loro conservazione. Mentre quelle conservate nel deserto sottoterra, vengono disseppellite e distrutte dagli eventi atmosferici. Gli archeologi cercano di sensibilizzare le autorità nell’investimento di risorse per la protezione di questa area e per la tutela di questi incredibili reperti.

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