Dopo 50 anni, è riapparsa in Italia: lo svela questa recente indagine

Dopo ben 50 anni, quest’animale sarebbe riapparso in Italia e preoccuperebbe alcuni. A svelarlo è una recente indagine di cui vi forniamo tutti i dettagli.

Torna animale in Italia dopo 50 anni
Torna animale in Italia dopo 50 anni – viaggi.nanopress.it

Sono passati 50 anni e purtroppo ritorna in Italia quest’animale che si credeva scomparso dal nostro territorio da molto tempo. In tanti hanno paura, ma ecco perché non bisognerebbe allarmarsi.

Ricompare quest’animale scomparso da 50 anni

In queste settimane si sta parlando sempre di più del ritorno in Italia di un animale che si pensava che fosse scomparso ormai da più di 50 anni. Ma dal momento in cui la notizia ha iniziato a diffondersi, moltissimi esperti tra infettivologi e l’Istituto superiore di sanità ISS ci hanno tenuto a tranquillizzare la popolazione. In particolare, quest’animale sarebbe stato avvistato nella campagna leccese. In base a quanto rivelato da molti professionisti, la versione più aggressiva di quest’animale non sarebbe più endemica dagli anni ’50, quindi da circa 70 anni. Tuttavia, continuerebbe a circolare un altro tipo di animale molto simile al precedente, ma meno efficiente nella trasmissione di una malattia specifica.

Torna animale in Italia dopo 50 anni
Torna un animale in Italia dopo 50 anni – viaggi.nanopress.it

Tra l’altro, è molto importante sapere che, affinché quest’animale riesca a trasportare la malattia, deve anche trasportare un parassita. E al momento questo parassita non sarebbe presente nel nostro Paese. Ciò quindi renderebbe l’evento molto meno eclatante di quanto si pensasse all’inizio, quando la notizia ha iniziato a diffondersi preoccupando in molti. In ogni caso, non bisogna abbassare la guardia e invece proseguire con controlli precisi. Questo perché specialmente nel corso della stagione calda ci sarebbe il rischio di una maggiore diffusione del vettore. E poi con una maggiore frequenza di viaggi come accade d’estate ancora di più.

Torna la zanzara della Malaria

Vi avevamo già parlato del pericolo invasione delle zanzare e oggi torniamo a parlarvene con il caso specifico della zanzara della Malaria. In base a quanto rivelato da alcuni esperti, il rischio di avere casi autoctoni esiste e non si può negare. Proprio per questo motivo è fondamentale alzare il livello di allerta senza causare psicosi. La zanzara della Malaria e anche nota con il nome di zanzara Anopheles sacharovi. Nel nostro Paese è presente invece un altro tipo di anofele, il labranchiae, che appunto trasmette la malaria con molta meno efficienza. E tra l’altro attualmente il parassita fondamentale sarebbe assente sul territorio.

La zanzara della Malaria
La zanzara della Malaria – viaggi.nanopress.it

Con l’inizio della stagione calda e l’arrivo dei turisti, bisogna controllare maggiormente alcune aree, come ad esempio quella di sbarco all’aeroporto di Brindisi. Lo scorso anno si sono intensificati gli studi con il fine di individuare la zanzara più a rischio di diffondere la malattia. E soltanto con un esemplare adulto è cominciata l’indagine entomologica.

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