Dieci cose che non sai sulla Reggia di Versailles

La splendida residenza storica si compone di stanze private, spazi verdi, cunicoli e segreti nascosti.

Reggia di Versailles
La reggia di Versailles poteva vantare non solo sfarzo e una composizione architettonica complessa ma anche tanti particolari che la rendono sfarzosa così come pratica per la vita di palazzo -viaggi.nanopress.it

 

Un terribile incendio ha compromesso l’11 giugno 2024 il tetto di uno dei simboli francesi più belli e conosciuti al mondo. La reggia di Versailles però oltre a essere un gioiello architettonico, rappresenta tutt’oggi un ricco complesso di stanze, costruzioni, cortili e spazi che i reali pensarono per assecondare ogni loro vizio e bisogno. Molti di questi sono poco conosciuti, ma permettono di capire usi e abitudini dei reali di quell’epoca.

Il sistema idraulico

La reggia di Versailles poteva vantare non solo sfarzo e una composizione architettonica complessa, ma anche un sistema di ingegneria idraulica all’avanguardia rispetto all’epoca in cui fu costruito il palazzo. Il sistema prelevava acqua da diverse fonti, tra cui la Senna, per irrogare d’acqua i giardini sconfinati che circondano la reggia, sfruttando tra le tecnologie dell’epoca la cosiddetta “Macchina di Marly”.

Una via di fuga dalla mondanità

I reali francesi non sempre amavano crogiolarsi tra feste ed eventi della vita pubblica. Per questo motivo Luigi XIV pensò di far costruire all’interno della reggia anche un palazzo in marmo rosa che lo “isolasse” dalla mondanità, il Grand Trianon, dove rifugiarsi quando voleva riposarsi dalle relazioni pubbliche e l’agenda reale.

Un’intera galleria specchiata

Oggi gli specchi sono un elemento di uso e consumo, ma un tempo erano molto costosi e soprattutto preziosi. A suggellare la magnificenza della famiglia, fu così realizzata una galleria di 357 specchi da Jules Hardouin-Mansart, un luogo dal valore storico oltre che estetico: qui infatti fu apposta la firma del trattato di Versailles.

Reggia di Versailles
Jules Hardouin-Mansart realizzò una galleria composta da 357 specchi -viaggi.nanopress.it

Un rifugio per la Regina

Così come per il re, anche la Regina ogni tanto aveva bisogno di trarre un sospiro di sollievo dagli eventi pubblici. Per questo motivo fu costruita dentro la reggia la petit appartement de la reine (“piccolo appartamento della regina” di cui usufruirono le regnanti da Maria Teresa di Spagna fino a Maria Antonietta. L’appartamento è stato restaurato ma tuttora si presenta come fu lasciato dalla Regina Maria Antonietta nel 1789.

Un agrumeto

Dalle stanze del palazzo ai cortili e giardini esterni, Versailles si compone anche di un bellissimo agrumeto, l’Orangerie di Versailles, composto da 1.200 alberi e un sistema di riscaldamento sotterraneo.

Un teatro dell’opera

I francesi amavano lo stile italiano e molti elementi a Versailles lo richiamano. Non solo i giardini, ma anche Opéra reale, il gran teatro inaugurato nel 1770 in occasione del matrimonio del futuro Luigi XVI e Maria Antonietta. Il teatro può ospitare fino a 712 persone per le rappresentazioni, mentre arriva a una capienza di 1.200 se sfruttato come sala da ballo.

Miele a km 0

Oltre a uno splendido agrumeto, a Versailles un tempo ci si poteva cimentare anche nella cultura del miele, grazie alla presenza di api “reali” ospitate negli immensi giardini. In questo modo, il prodotto arrivava direttamente alla corte.

Una cappella per i momenti spirituali

Quando i reali volevano confidarsi o dedicarsi al culto, lo potevano fare senza dover uscire dalla reggia grazie alla presenza all’interno del complesso architettonico della  cappella palatina di San Luigi IX di Francia. L’edificio, in stile barocco, fu completato nel 1710 e ospitava messe e funzioni ogni giorno. In particolare, Luigi XIV presenziava a quella mattutina delle ore 10.

Tunnel segreti

Ogni famiglia ha i suoi segreti, soprattutto se governa un Paese. Per questo i tunnel sotterranei di Versailles erano fondamentali per la vita di corte ma anche per permettere la sopravvivenza dei reali. Per esempio, la reggia possedeva un tunnel privilegiato che collegava la stanza della Regina a quella del Re e fu fondamentale durante la fuga di Maria Antonietta durante la rivolta dei parigini del 5/6 ottobre 1789.

Il museo storico più grande del mondo

In quanto palazzo storico, dopo aver ospitato i reali la Reggia è stata trasformata in un museo. A volerlo fu Luigi Filippo, che nel 1837 la trasformò in un palazzo commemorativo di “tutte le glorie della Francia”: oggi conta 18.000 m² di superficie ed è il più grande museo storico del mondo.

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