Iniziata finalmente l’operazione di recupero del carburante dalla nave Costa Concordia, il cui naufragio sull’isola del Giglio in Toscana è avvenuto ormai un mese fa. Il via ufficiale è stato dato alle 17 di domenica 12 febbraio, un giorno in anticipo rispetto alla data prevista dal capo della Protezione Civile Franco Gabrielli. Le operazioni sono comunque ritardate a causa del maltempo che ha imperversato in questi giorni sull’Italia, e quindi anche sull’isola.
“Adesso ci aspettiamo bel tempo per i prossimi giorni, e lavoreremo 24 ore su 24 per pompare l’olio fuori dalla cisterna”, ha detto Bart Huizing, responsabile dell’operazione per conto della Smit Salvage, l’impresa olandese di salvataggio relitti che si sta occupando del disastro della Concordia. L’operazione si concentrerà all’inizio sui sei serbatoi nella parte frontale della nave, che contengono il 62-65% del carburante. “Speriamo per la fine della settimana di averne prelevato la maggior parte”.
Le operazioni di recupero dureranno comunque dai 28 ai 30 giorni, tempo permettendo. L’operazione è cominciata agganciando alle valvole dei serbatoi, una sopra e una sotto. Il carburante viene riscaldato per renderlo meno denso e permettergli di scivolare dalla pompa superiore che lo risucchia all’esterno, mentre la pompa sottostante riempie d’acqua marina il serbatoio per colmare il vuoto.
Fin da quando la Concordia è naufragata si è temuto per una fuoriuscita di carburante che avesse potuto contaminare le acque: ma da quel momento non sono state rilevate perdite e l’inquinamento all’Isola del Giglio per ora non c’è.
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Foto: AP Lapresse
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