Capsula nera sulla battigia? Non è un insetto e nemmeno un’alga: ti sorprenderà conoscere la sua preziosa funzione per la vita in mare.
Che sia estate o che sia inverno, poco importa. Chi abita vicino al mare non rinuncia mai a fare una rilassante passeggiata sulla battigia, tra il rumore delle onde del mare e il profumo di salsedine che impregna l’aria tutt’intorno.
Spesso tra la sabbia fine delle nostre spiagge, poi, c’è anche chi si imbatte in mucchietti di splendide conchiglie che siamo soliti portare a casa, pezzetti di pietroline dalle forme più bizzarre e dalle mille sfumature, alghe o ossi di seppia.
É più raro, ma non poi così tanto, invece trovare i borsellini delle sirene. Se non ne hai mai sentito parlare e ti stai chiedendo cosa mai possano essere, sappi che non si tratta certamente delle pochette della sirenetta Ariel né tantomeno di oggetti d’alta moda.
Il loro valore, però, è ugualmente elevatissimo perché dentro di questi piccoli contenitori si nasconde il dono della vita.
La capsula nera del borsellino della sirena: lo scrigno prezioso dove nasce la vita
Sono conosciute dagli americani anche mermaid’s purse e sembrerebbero a prima vista delle semplici sacche vuote. È possibile trovarle talvolta spiaggiate sulla battigia e le loro dimensioni non sono in genere più grandi di 5 centimetri, anche se qualche volta possono anche raggiungere i 10 centimetri di lunghezza.
La loro forma è tipicamente rettangolare e alle estremità presenta dei filamenti, due per lato, molto simili a delle corna. Il loro colore è per di più scuro, ma si possono anche trovare borsellini i cui colori vanno dal bianco al giallastro traslucido. Ma di cosa si tratta nello specifico?
Quel che potrebbe sembrare a prima occhiata un insetto orripilante, è invece una bellissima e sorprendente capsula ovigera di alcune specie di pesci. In altre parole, è il luogo dove nascono gli squali e le razze.
Luoghi dove i pesci depongono le uova
I borsellini della sirena sono sacche, per lo più ritrovate vuote, al cui interno si trovavano uova di alcune specie di pesci cartilaginei ovipari.
Quando deposte dalla madre, le sacche vengono ancorate sugli scogli e su substrati duri grazie ai quattro filamenti di cui sono dotate. In altri casi, invece, vengono attaccate grazie a delle fibre adesive che ricoprono il guscio.
La madre sceglie con cura il substrato nel quale depositare le proprie uova e far crescere in tutta sicurezza i suoi piccoli. Una volta identificato il luogo, inizia a girargli intorno prima di procedere. Quando i piccoli saranno pronti, usciranno dalla sacca tramite una piccola fessura laterale e inizieranno la loro vita in mare.
Spesso queste capsule nere si ritrovano sulla spiaggia dopo una mareggiata. Alla vista possono sembrare tutte identiche tra loro, ma in realtà variano in base alla specie che le ha generate.
Nei nostri mari, specie nell’Adriatico, è più frequente trovare le sacche del gattuccio boccanera, uno squalo innocuo tipico delle nostre zone. La sua capsula è giallastra e trasparente e spesso si ancora ad alghe e coralli tramite i suoi filamenti coriacei.
Cosa fare se ci si imbatte nei borsellini della sirena
Come già detto, la maggior parte delle volte queste capsule nere arrivano in spiaggia già vuote, trascinate dalla corrente. Tuttavia se le ritrovate sulla battigia durante una passeggiata è sempre meglio rimetterle in mare se non si è certi che dentro ci sia o meno ancora qualcosa.
Non tutte le sacche hanno la forma piatta e rettangolare: alcune di queste infatti possono anche presentarsi a spirale. Quest’ultime appartengono nello specifico allo squalo cornuto che vive nel Pacifico.