Un contadino fa una scoperta che riguarda una specie mai vista prima. E proprio nella sua fattoria, di che si tratta?
A volte avvengono scoperte incredibili che possono addirittura rivelare altro di molto speciale a distanza di tempo. Accade più spesso di quanto si pensi in ambito archeologico, scientifico e molto altro. Nella storia di oggi addirittura parliamo di una scoperta avvenuta all’interno di una fattoria, che ha condotto però al rilevamento di qualcosa di mai visto prima. Scopriamo insieme di che si tratta.
Contadino fa una scoperta nella sua fattoria, di che si tratta?
Una storia che in realtà fa parlare di se oggi, ma inizia nel lontano 1975. Un contadino a una scoperta nella sua fattoria. Ci troviamo a Morden, un’area nella zona canadese di Manitoba.
Durante alcune operazioni minerarie all’interno di una fattoria, il proprietario rileva qualcosa davvero di curioso nel terreno. Si trattava nientemeno che di un fossile di squalo. Non un normale fossile, ma qualcosa di davvero enorme. Una vicenda che è ricordata dalla stampa come quella dello squalo Dave.
Cosi lo aveva ribattezzato il fortunato autore della scoperta. Successivamente il reperto è stato poi trasportato al Canadian Fossil Discovery Center. E lì rimasto per ben quaranta anni, ben protetto nei suoi depositi. Almeno finché la scoperta non è stata restituita nelle mani del pubblico attraverso una bella esposizione.
Nell’occuparsi del fossile di Dave insieme ad altri esemplari, i ricercatori avvicendatisi dopo così tanti anni, hanno però notato qualcosa nel reperto. Sospettando che forse il fossile potesse essere più di quello che sembrava all’inizio.
Una curiosa anomalia ben spiegata dal direttore del Museo di Morde. Il dottor Cuetara afferma che di sicuro molti degli esemplari di fossili conservati potrebbero nascondere altre sorprese. I metodi di catalogazione di quaranta anni fa erano molti diversi da oggi. Dunque alcuni dettagli potrebbero essere sfuggiti. Come nel caso di Dave.
Una nuova specie di squalo?
Tornando al nostro squalo protagonista, pare il fossile fosse lungo quasi cinque metri. La cosa più particolare pare però essere lo scheletro, che presenta caratteristiche davvero inusuali.
Tutto, la forma delle mascelle, il cranio, la struttura, ma anche il modo in cui si è conservato, mettono gli scienziati verso un’unica direzione. Potrebbe trattarsi di una nuova specie.
Resta ora da capire di che tipo di squalo possa essere. Le prime ipotesi tendevano ad assimilarlo allo squalo elefante. Ipotesi immediatamente smentita dalle analisi effettuate sul fossile. Sembra invece che possa trattarsi di una nuova specie di squalo balena. I ricercatori ora dovranno fare accurate indagini per accertarlo.
Lo squalo balena, appartenente alla famiglia dei Rhincodontidae è uno dei più grandi pesci esistenti. Uno degli esemplari più grandi rintracciati pare avesse una lunghezza di 18 metri.
La sua prima classificazione risale al 1828, grazie al rinvenimento di un esemplare di circa 4 metri di lunghezza, in Sudafrica. Per il suo inserimento nella famiglia dei Rincodontidi occorreranno però diversi anni, fino al 1984.
Si può rintracciare principalmente negli oceani tropicali. Deve il suo nome ovviamente alle dimensioni, che appunto sono come quelle di alcune balene. E alcune sue capacità come il fatto di avere l’abitudine al filtraggio, lo rende simile a questi mammiferi.
Il dato più sorprendente riguardo la specie è anche sulla sua longevità. Secondo le stime un esemplare può vivere tra 80 fino a 130 anni. Si caratterizzano per una bocca davvero molto grande, simile a quella dello squalo elefante e dello squalo megamaouth. Principalmente di cibano di plancton e pesci di dimensioni piccole. Se non minacciati, non hanno alcun interesse ad attaccare l’uomo, non sono dunque una minaccia.
Se il fossile di Dave fosse davvero una specie appartenente agli squali balena, si aprirebbe un nuovo capitolo sulla storia di questo animale marino. Non ci resta che attendere.