Roma, città famosa per i suoi numerosissimi monumenti, vicino a porta San Paolo si trova una struttura che sembra una piramide egizia.
Tra i tantissimi monumenti presenti nella città eterna ce n’è uno con una forma molto particolare che ricorda una piramide egizia. Si tratta di un edificio alto circa 36 metri con una base quadrata, i cui lati misurano ognuno 30 metri.
E’ rivestita esternamente da lastre di marmo lunense. Al suo interno la camera sepolcrale presenta un soffitto con volte a botte ed è dipinta di bianco. Riccamente decorata da affreschi con figure di ninfe e vittorie alate che tengono nelle mani una corona e un nastro.
Inizialmente la tomba aveva un recinto di blocchi di tufo e quattro colonne in corrispondenza dei quattro angoli. Fu, probabilmente nel periodo medievale, che venne violata per la prima volta.
Scavarono un cunicolo sul lato settentrionale da cui portarono via l’urna ceneraria e parte della decorazione. Il periodo di costruzione è databile tra il 18 e il 12 a.C. Fu edificata come mausoleo per Gaius Cestius Epulo un cittadino romano molto ricco.
Gaius Cestius Epulo
E il nome della struttura, Piramide Cestia, deriva proprio dalla persona che la fece costruire. La sua forma, tipica delle piramidi egiziane, risale proprio a quell’epoca. In quel periodo storico l’Egitto era provincia dell’Impero Romano.
E le influenze dell’arte egizia si vedono in diverse costruzioni presenti a Roma. Gaius Cestius era un pretore, un membro del collegio dei Septemviri Epulones, magistrati che organizzavano banchetti sacri in onore delle divinità, e un tribuno della plebe.
Sulla facciata è presente un’iscrizione in cui si legge che i lavori dovevano durare non più di 330 giorni. Nel caso in cui non si fosse riusciti a tenere fede a questo tempo, avrebbe rischiato di perdere un’ingente eredità.
Quattro secoli più tardi tra il 272 e il 279 d.C., l’imperatore Aureliano la fece inglobare nella nuova cinta muraria della città. Non è l’unica piramide presente nella capitale. Nel I secolo a.C., infatti ce n’erano altre due, sostituite, in seguito, dalle chiese gemelle di Piazza del Popolo.
Per la visita è obbligatoria la prenotazione
Un’altra si trova in via della Conciliazione ed è conosciuta come Meta Romuli. Di quest’ultima però non è rimasto nulla. Venne fatta demolire da Papa Alessandro VI Borgia per il Giubileo. E sempre in quel periodo la Piramide Cestia veniva identificata come la Meta Remi.
La tomba, cioè, di Remo fratello di Romolo. Una volta però trovata l’iscrizione dedicata a Gaius Cestius Epulo non ci furono più dubbi. Per chi volesse visitarla è possibile farlo, ma solo su prenotazione e con visita guidata. La Soprintendenza consiglia di programmare la visita in anticipo perché all’interno sono ammesse soltanto 25 persone per ogni turno.